N. 43 - 2018 28 ottobre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il Sinodo, cammino di tutto il popolo di Dio, continua nella vita quotidiana

I giovani sono stati al centro dei lavori dei padri sinodali. Ne sono stati anche protagonisti. E hanno mostrato di avere…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il Sinodo, cammino di tutto il popolo di Dio, continua nella vita quotidiana

I giovani sono stati al centro dei lavori dei padri sinodali. Ne sono stati anche protagonisti. E hanno mostrato di avere bisogno di vedere in noi adulti dei veri testimoni della fede

 

Cari amici lettori, si conclude in questi giorni il Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Attraverso la nostra rivista abbiamo accompagnato il percorso del Sinodo fin dall’inizio, quando due anni fa è stato annunciato dal Papa e lungo tutto il cammino di preparazione. Lo abbiamo fatto secondo il nostro stile, raccontando storie e testimonianze, dando la parola ai giovani stessi. Ogni mese su queste pagine avete potuto leggere le concrete esperienze di fede di tanti giovani, unite alle loro attese, alle loro domande.  

Abbiamo anche dato ampio rilievo alla riunione presinodale che si è svolta a Roma in marzo, alla fine della quale i giovani stessi, venuti da ogni parte del mondo, hanno elaborato un documento che raccoglieva le loro proposte. E quest’estate abbiamo presentato un’ampia galleria di “santi giovani”, testimoni di una fede vera, semplice, profonda, una fede che non ha età e che anzi si mostra ancora più genuina in chi la vive quando la sua esistenza è appena sbocciata. Noi adulti, talvolta, sembriamo troppo stanchi, disillusi, disincantati, addirittura cinici. E la nostra fede non sembra più in grado di interessare le nuove generazioni, appare troppo debole, formalistica, senza entusiasmo.

Credo che la lezione più importante del Sinodo sia proprio questo bisogno da parte dei giovani di adulti veri e credibili, che li sappiano ascoltare e anche accompagnare nel cammino di ogni giorno, che li sappiano sostenere con una fede autentica. I giovani non sono insensibili a ciò che lo Spirito suscita nei loro cuori, sono spesso fragili ma anelano a grandi cose, a una pienezza di vita. E guardano a noi adulti nella fede per trovare l’esempio di ideali grandi. Vogliono vedere nei nostri occhi l’amore per Cristo che ci ha fatto decidere di essere cristiani non solo di nome, che ha spinto alcuni di noi a consacrarsi a Dio mediante i voti religiosi o l’ordinazione sacerdotale, che ha mosso altri a unire la propria vita a quella di sua moglie o di suo marito per essere segno dell’amore che unisce Cristo e la Chiesa. Cosa leggono, i giovani, nei nostri occhi? La delusione e la stanchezza, o la gioia di una scelta che rifaremmo, nonostante le fatiche e le asperità del cammino? Ecco, la parola “cammino” è importante. Sinodo è un termine che viene dal greco e significa appunto “cammino insieme”. Dopo la grande assise di questi giorni, il Sinodo continua nella vita di ogni giorno. Un camminare insieme che vede unito tutto il popolo di Dio: giovani, adulti e anziani, vescovi e Papa.

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