N. 43 - 2018 28 ottobre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il Sinodo, cammino di tutto il popolo di Dio, continua nella vita quotidiana

I giovani sono stati al centro dei lavori dei padri sinodali. Ne sono stati anche protagonisti. E hanno mostrato di avere…

Giovanni Scifoni

Più prego, più mi rallegro

«Non a caso l’aggettivo spiritoso è simile a spirituale: un triste cristiano è un cristiano triste», dice l’attore, che ha…

Sinodo dei giovani

Un Erasmus spirituale per i giovani cristiani

L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha aperto il “Vaticano” degli anglicani alla Comunità di sant’Anselmo: vi risiedono…

Don Marco Zacchini

La mia canonica ha la porta sempre aperta

Il parroco bolognese da 22 anni accoglie nella sua casa chi ha bisogno ma anche giovani che vogliono vivere un’esperienza…

I sacrari della grande guerra

Mai più l’inutile strage

A 100 anni dalla fine del Primo conflitto mondiale, da Rovereto al Monte Grappa, da Redipuglia all’Altare della patria, i…

Ite, missa est di Chiara Amirante

Il grido che interpella la Chiesa

Solo testimoni ed evangelizzatori capaci di rinnovare il mondo con la forza dell’Amore possono ridare ai giovani entusiasmo…

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Ite, missa est di Chiara Amirante

Il grido che interpella la Chiesa

Solo testimoni ed evangelizzatori capaci di rinnovare il mondo con la forza dell’Amore possono ridare ai giovani entusiasmo e voglia di vivere

 Illustrazione di Emanuele Fucecchi

In questi anni la storia dolorosa di tantissimi giovani – e soprattutto la mancanza di attrattiva delle nostre comunità cristiane, da loro così fortemente percepita – mi hanno riproposto con insistenza alcuni interrogativi.

Dove sono gli autentici profeti del Vangelo che sappiano mettere a nudo le menzogne dei falsi profeti che attraggono molti?

Dove sono i nuovi evangelizzatori, i testimoni della Buona notizia che percorrono le strade, le piazze, le periferie esistenziali, i tetti dei nuovi pulpiti dei media, che siano capaci di rinnovare il mondo con la forza dell’Amore?

Indubbiamente ci sono! Perché lo Spirito Santo sa sempre sorprenderci con la bellezza dei tanti carismi con cui ama risvegliarci dal terribile pericolo della tiepidezza spirituale che ci svuota dal di dentro, rendendoci cristiani di nome ma non di fatto. Sono convinta che, se intensificassimo il nostro impegno nel proporre ai giovani grandi ideali per cui spendere la vita, relazioni vere, la possibilità di sentirsi protagonisti nell’edificare la civiltà dell’amore vivendo la radicalità evangelica, loro sarebbero capaci di rispondere con entusiasmo mettendo a frutto le grandi potenzialità che li caratterizzano. La mia piccola esperienza di questi anni ne è la conferma: migliaia di giovani che vivevano di droga, devianza, alcool, sesso-dipendenza, solitudine, depressione, disperazione, ora spendono la loro vita al servizio di chi vive situazioni difficili e si impegnano radicalmente nel testimoniare a tanti la gioia di Cristo Risorto.

Il percorso di vita di tanti giovani incontrati, ascoltati e accompagnati in un cammino di resurrezione, di riscatto da una schiavitù tante volte non scelta ma subìta e imposta con grande prepotenza, fa scaturire in me un forte senso di gratitudine. Nulla della loro storia deve lasciarci indifferenti! Dovremo mettere tutti i nostri talenti, tutto il nostro impegno per ridare a tutti, soprattutto a chi non ha più voce per gridare, lacrime per piangere, la speranza, la certezza che siamo tutti chiamati alla gioia.
  

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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