La “cattedra” da cui il Papa garantisce l’unità della Chiesa
Cari amici lettori, questa domenica celebriamo la festa della dedicazione della Basilica lateranense.
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INSIEME di don Antonio Rizzolo
La “cattedra” da cui il Papa garantisce l’unità della Chiesa
Cari amici lettori, questa domenica celebriamo la festa della dedicazione della Basilica lateranense. È la cattedrale di Roma, la chiesa madre di tutte le chiese «dell’urbe e dell’orbe», cioè della città (di Roma) e di tutto il mondo. Da questa cattedra il vescovo di Roma, papa Francesco, «presiede nella carità» tutte le Chiese, cioè tutte le comunità cattoliche. Lo ha spiegato bene lo stesso Francesco nel discorso finale al Sinodo: «Il compito del Papa è quello di garantire l’unità della Chiesa; di ricordare ai pastori che il loro primo dovere è nutrire il gregge che il Signore ha loro affidato e di cercare di accogliere – con paternità e misericordia e senza false paure – le pecorelle smarrite. Ho sbagliato, qui. Ho detto accogliere: andare a trovarle».
In questo numero di Credere vogliamo riflettere sul significato della dedicazione della Basilica lateranense. Non solo con il commento al Vangelo del giorno, ma anche con un ampio servizio nella serie Gli itinerari della fede e un approfondimento nella pagina dell’arte. Il senso profondo di questa festa lo esprimono padre Andrea Dall’Asta e Francesca Passerini commentando il dipinto di El Greco sulla cacciata dei mercanti: «Il Tempio deve essere preservato nel suo essere luogo di preghiera. Con la nuova alleanza, tuttavia, il vero Tempio diventerà il corpo di Cristo stesso. Non solo. Tutti coloro che si ciberanno del suo corpo e berranno il suo sangue diventeranno corpo di Cristo: è il mistero della Chiesa». La chiesa di mattoni e pietre, pur bellissima come la basilica del Laterano, non è che un simbolo della Chiesa formata dai fedeli, che insieme costituiscono il vero Tempio di Dio. Scrive san Paolo agli Efesini: «Voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito» (2,19-22).
Cari amici, la Chiesa siamo tutti noi, corpo di Cristo, dimora dello Spirito Santo. Cerchiamo sempre, allora, l’unità in Cristo, la comunione, ciò che ci unisce. Lasciamoci aiutare dal Signore, valorizzando i doni di grazia di cui ha ricolmato la sua Chiesa: la Parola, i sacramenti, la preghiera, la testimonianza di carità dei suoi santi. Allora anche i muri delle chiese riprenderanno il loro significato: luogo di incontro, di preghiera, di unità attorno alla mensa eucaristica, a Cristo che si dona a noi con il suo corpo e il suo sangue.