N. 45 - 2018 11 novembre 2018
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Alì Terme (Messina)

Il santuario dei catechisti

La chiesa dell’Istituto Maria Ausiliatrice, appena elevata a santuario, custodisce la tomba della beata Maddalena Morano, discepola di don Bosco che nell’Ottocento portò in Sicilia la proposta educativa salesiana

 il santuario di Maria Ausiliatrice

Una vita spesa per il bene del prossimo e particolarmente dei giovani, quella di Maddalena Caterina Morano, suora piemontese delle Figlie di Maria Ausiliatrice, morta il 26 marzo 1908 e beatificata il 5 novembre 1994, a Catania, da san Giovanni Paolo II. Le sue spoglie sono custodite ad Alì Terme, in provincia di Messina, in una cappella della chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice, che da pochi giorni è stata eretta a santuario diocesano da monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, alla presenza della madre generale  delle Figlie di Maria Ausiliatrice, madre Yvonne Reungoat.

Nata a Chieri (Torino) il 15 novembre del 1847, Maddalena impara in famiglia la vita cristiana e sin da piccola l’impegno per lo studio nonché la fatica del lavoro a causa delle difficili condizioni economiche. Dotata di un naturale talento pedagogico, a soli 14 anni il parroco le affida l’incarico di maestra nell’asilo del paese in cui è amata per il suo essere un’educatrice paziente, sempre sorridente ma anche ferma e decisa. Ottenuto il diploma magistrale arriva l’incarico di maestra elementare fuori dal paese, dove per molti anni insegna con passione sia nelle scuole femminili che in quelle maschili, e mette la propria arte pedagogica a servizio della catechesi parrocchiale.

MISSIONARIA IN SICILIA
Quasi trentenne Maddalena sente crescere sempre più dentro di sé il desiderio di farsi suora. È lo stesso Don Bosco che le fa conoscere l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, nel quale entra poco dopo, accolta da madre Maria Domenica Mazzarello, cofondatrice dell’istituto religioso femminile nato appena sei anni prima, nel 1872. Alla scuola di questi due modelli di santità, nonostante l’età adulta, assimila lo spirito salesiano e le virtù della serietà, pietà e umiltà.

Con tali atteggiamenti nel 1881 accetta con fiducia l’obbedienza di recarsi in missione in Sicilia con un gruppo di consorelle, destinazione Trecastagni, paesino alle pendici dell’Etna, su invito del vescovo di Catania Giuseppe Benedetto Dusmet. Dopo qualche difficoltà iniziale dovuta alla diffidenza della gente, organizza con competenza e serietà le scuole, tratta allieve e famiglie con amorevolezza e ben presto ogni pregiudizio cade. Pur essendo la direttrice della casa, fa scuola, svolge i lavori più faticosi, non tollera per sé alcuna eccezione; opera pure con successo nella catechesi di ragazzi e classi meno abbienti.

Dopo un breve periodo di rientro a Torino, dove dirige la casa di Valdocco, cuore di tutta l’opera fondata da Don Bosco, madre Morano, richiesta e acclamata, ritorna di nuovo nell’isola dove resta 22 anni svolgendo contemporaneamente i compiti di ispettrice, direttrice e maestra delle novizie; con lei le vocazioni e le iniziative delle Figlie di Maria Ausiliatrice si moltiplicano (19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 11 laboratori, 4 convitti, 3 scuole di religione), sollecitate dalle autorità religiose e civili.

Educatrice, catechista, superiora: il cardinal Dusmet afferma di non avere «mai conosciuto una donna più attiva, più energica, più affabile e più pia di madre Morano», una donna che fece sempre il volere di Dio con «uno sguardo alla terra e dieci al cielo», protagonista del risveglio catechistico della diocesi di Catania.

La fondazione dell’opera ad Alì Terme risale al 25 luglio 1890, giorno in cui madre Morano arriva nel paese per far nascere un’opera salesiana nella Marina di Alì grazie a un lascito ereditario dei coniugi Marini.  Sotto il suo impulso l’opera prospera in maniera esponenziale.

UN’OPERA CHE CONTINUA
Nel 2017, la beata Maddalena Morano è stata proclamata patrona  dei catechisti e degli educatori della diocesi di Messina, e ora giunge anche l’elevazione della chiesa dell’Istituto di Alì Terme al rango di «santuario». Lì, infatti, riposano le spoglie della beata e ciò rende la chiesa meta di pellegrinaggi e sede di itinerari spirituali ed educativi. Inoltre la posizione della struttura, proprio sulle rive del Mar Ionio, offre ambienti residenziali e sale di incontro per chi viene da fuori, ma soprattutto dà ai ragazzi del territorio la possibilità di vivere l’esperienza dell’oratorio come casa che accoglie e accompagna, come diceva madre Morano, per  «allargare il cuore alla speranza… costi quel che costi».

La comunità religiosa, guidata oggi da suor Mariella Lo Turco, insieme ai gruppi di laici della Famiglia salesiana, agli educatori, ai volontari giovani e adulti, anima attività ludico-sportive, doposcuola, percorsi di crescita umana e cristiana in sinergia con la parrocchia, cammini di fede e di cultura per gruppi giovanili e associativi, riflessioni sulla Parola di Dio e sui documenti del Magistero della Chiesa, itinerari sui passi della beata Caterina Morano per i pellegrini. «Camminiamo sulle orme della nostra beata», afferma suor Mariella. «La sua testimonianza è ancora attuale per l’apertura socio-educativo-ecclesiale. Madre Morano, infatti, non si fece rubare da alcuna situazione l’arte di promuovere la persona attraverso uno stile di famiglia e un percorso educativo fatto di regole e di dinamiche autentiche e libere, scommettendo sull’educazione e lo sviluppo della donna nella reciprocità; per questo continua a indicarci la strada della sinergia istituzionale e associativa, un percorso ecclesiale dell’andare verso i giovani che invocano aiuto oltre ogni forma di clericalismo e di tradizionalismo».

«La sua presenza nella cappella del santuario di Maria Ausiliatrice», conclude l’attuale superiora, «ci ricorda la freschezza del Vangelo e del carisma salesiano, dell’incontro fede-vita e dell’ascesi vissuta nel quotidiano».

ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario Maria Ausiliatrice con la cappella di Madre Morano si trova ad Alì Terme (Messina) all’interno dell’Istituto delle suore in via Francesco Crispi 171/173, nota anche come via Lungomare. Si può visitare tutti giorni dalle ore 9 alle 12, dalle 15.30 alle 16.30 e dalle 18 alle 19 con una guida o autonomamente. Si può anche pregare con la comunità religiosa: alle 7.15 le Lodi, alle 7.30 la Messa, alle 17 il Rosario, alle 19.30 i Vespri, la domenica alle ore 8 la Messa parrocchiale e alle 19 l’Adorazione eucaristica.

OSPITALITÀ
C’è la possibilità di soggiornare nell’annessa casa di accoglienza Stella Maris, aperta a pellegrini, gruppi, famiglie e singoli; il numero da contattare è 0942/71.50.27. Un utile libretto per conoscere la beata Morano s’intitola Maddalena Morano, scritto da Mariella Lo Turco ed edito da Elledici. Nel Martirologio romano la memoria della beata Morano cade il 26 marzo. Nella sua congregazione è celebrata il 15 novembre, giorno della nascita.
  

Testo di Marco Pappalardo

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