N. 46 - 2017 12 novembre 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Religione da salotto o fede che si mette in gioco nella vita di ogni giorno?

Due riflessioni dopo la settimana sociale dei cattolici: tante “buone pratiche” dimostrano il bene intorno a noi; impegniamoci…

Marco Bartoletti

L’imprenditore che produce dignità e voglia di vivere

Alla BB, azienda leader per accessori d’alta moda, trovano lavoro anche persone in difficoltà o malate. «Il valore del fare…

Suor Carlotta Ciarrapica

La grande sfida è scoprire la vocazione

La religiosa accompagna i giovani nella ricerca della propria chiamata. «Fra matrimoni, consacrazioni e altre vie, l’importante…

Pellegrinaggio

Con Maria sulla via della conversione

Oltre 80 lettori di Credere hanno partecipato al pellegrinaggio a Fatima e Santiago de Compostela: un itinerario alle radici…

Basilica di Santa Giusta

Quel fascino del romanico che aiuta a pregare

Nel luogo del martirio della giovane Giusta sorge uno dei più bei monumenti sacri della Sardegna

Ite, missa est di Enzo Romeo

Una tonaca lisa per tenere insieme carità e vita eterna

A dieci anni dalla morte la testimonianza evangelica di don Oreste Benzi è più che mai attuale. E potrebbe aiutarci a superare…

Per una lettura completa...

Ite, missa est di Enzo Romeo

Una tonaca lisa per tenere insieme carità e vita eterna

A dieci anni dalla morte la testimonianza evangelica di don Oreste Benzi è più che mai attuale. E potrebbe aiutarci a superare le nostre paure

Ite missa est. Illustrazione di Emanuele Fucecchi

«Sto alla tua porta e busso». Così dice Dio nell’Apocalisse. Se gli uomini seguissero il suo esempio quante cose potrebbero fare. Come don Oreste Benzi, di cui sono stati celebrati i dieci anni dalla morte. Lui bussava, bussava... Non temeva di passare per un rompiscatole. Ricevevo le sue telefonate nei momenti più impensati. «Domani saremo sulla strada per salvare le “sorelline” costrette a vendere il proprio corpo… Dopodomani apriremo una nuova casa famiglia per persone in difficoltà…». Voleva che emergesse il bene che l’Associazione Giovanni XXIII, sua creatura, si sforzava di espandere a Rimini, in Italia, nel mondo. Perché se il male è contagioso, lo è ancor di più il bene.

«Bussate e vi sarà aperto. Chi chiede ottiene, chi cerca trova…». Don Oreste ha preso alla lettera le parole del Vangelo. A chi l’ha conosciuto ha fatto capire che trova non solo chi bussa, ma anche chi apre la porta. Quante volte mi sono sentito arricchito scoprendo le “imprese” di don Benzi, come quella volta che, in pieno Giubileo del 2000, portò in udienza dal Papa quaranta ex prostitute nigeriane. Una di loro, Anna, abbracciò Giovanni Paolo II chiamandolo «papà». Morì meno di un anno dopo: il fisico era stato consumato dall’Aids, ma la dignità umana era salva. Aprire la porta permette di ricevere ricchezza. Peccato che le nostre paure ci facciano spesso dimenticare questa verità.

Prototipo del prete di strada, don Benzi non ha mai perso la dimensione sacra del sacerdos, chiamato a legare terra e cielo. Forse per questo indossava sempre quella tonaca lisa che somigliava al grembiule di un operaio più che all’abito di un monsignore. Quanto è importante ricordarsi e ricordare che ciò che si fa di buono non è per sé, ma per Dio Amore. Ricordarsi e ricordare che non c’è solo la carità, ma anche la vita eterna. Che, anzi, la vita eterna è la più grande carità che si possa fare agli uomini e alle donne del nostro tempo.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Archivio

Vai