N. 46 - 2018 18 novembre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

La giornata mondiale dei poveri ci invita a essere vicino a chi è triste e solo

Questo evento, che si celebra domenica 18 novembre, ci chiede di aprire la mente e il cuore a chi è nel bisogno. E a scoprire…

Padre Giampietro Carraro

Porto speranza nell’inferno di Cracolandia

Il fondatore di Missão Belém opera nella zona di San Paolo del Brasile in balia della droga sintetica. «C’è una povertà santa,…

Suor Clara Grazia Pavito

Ero agnostica, ho scelto una vita di preghiera

Nata in Argentina, durante una vacanza in Puglia fa tappa a San Giovanni Rotondo e compra un piccolo Vangelo tascabile. …

Don Carlo De Marchi

Alla sequela del buonumore

«Il sorriso è apertura e carità», dice il vicario dell’Opus Dei. «Prendersi troppo sul serio fa a pugni con il Vangelo»

Napoli

La Casa del Volto Santo

Nella moderna chiesa del quartiere Ponti Rossi si venera un’immagine di Gesù che ispirò la missione di Madre Flora, una…

Ite, missa est di Daniele Rocchetti

Il cristianesimo non è facile… ma rende felici

Stare in ogni ambiente con discrezione e umiltà, come il lievito che si perde nella pasta per farla crescere. È l’esperienza…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

La giornata mondiale dei poveri ci invita a essere vicino a chi è triste e solo

Questo evento, che si celebra domenica 18 novembre, ci chiede di aprire la mente  e il cuore a chi è nel bisogno. E a scoprire la nostra povertà, il nostro bisogno di salvezza

 

Cari amici lettori, domenica 18 novembre si celebra la seconda Giornata mondiale dei poveri, voluta da papa Francesco al termine del Giubileo della misericordia. Come già è avvenuto l’anno scorso, sono tante le iniziative di evangelizzazione, preghiera e condivisione delle nostre comunità cristiane. L’ha ricordato il Papa nell’Angelus di domenica scorsa, auspicando che «questa Giornata favorisca una crescente attenzione alle necessità degli ultimi, degli emarginati, degli affamati».

Ognuno di noi potrà vivere la Giornata dei poveri secondo le proprie possibilità, dedicando almeno uno spazio alla preghiera per gli “scartati” della nostra società. Non solo quelli che hanno fame di pane, ma anche gli affamati di giustizia e di verità. Da questo punto di vista, la povertà interpella ciascuno di noi e ci spinge alla riflessione e, insieme, all’impegno. Prima di tutto, come spiega padre Giampietro Carraro nell’articolo che gli dedichiamo, «c’è una povertà santa, che è quella di Gesù, e una povertà schiava, quella dell’indigenza e delle dipendenze». La povertà cristiana – intesa come abbandono fiducioso al Signore, rinuncia ad accumulare per sé, apertura di amore e solidarietà verso tutti – è un valore che ognuno di noi dovrebbe far proprio. Sull’esempio del Figlio di Dio, che si è abbassato dalla sua condizione divina per farsi uomo, per essere uno di noi e donarci la salvezza.

C’è poi una povertà schiava, che si trasforma talvolta in miseria, abbrutimento, degrado. Per questa c’è bisogno della nostra attenzione, della nostra solidarietà, anche del nostro impegno concreto, secondo le proprie possibilità. Non ci sono solo i poveri lontani, quel miliardo di persone che nel mondo ancora soffre la fame. Non ci sono solo i 5 milioni di poveri assoluti e i 9 milioni di poveri relativi presenti in Italia. Ci sono anche i tanti poveri che non consideriamo, come i malati, i morenti, gli anziani soli, le persone che hanno perso il lavoro o sono sfruttate ingiustamente, i bambini abbandonati o vittime di abusi. Per tutti costoro preghiamo e impegniamoci in prima persona a fare qualcosa, anche solo con una parola buona, andando a trovare chi è solo, consolando chi è triste. Come ha scritto papa Francesco nella sua lettera a conclusione del Giubileo, «il mondo continua a generare nuove forme di povertà spirituale e materiale che attentano alla dignità delle persone. È per questo che la Chiesa dev’essere sempre vigile e pronta per individuare nuove opere di misericordia e attuarle con generosità ed entusiasmo» (vedi anche il recente volume di Francesco, I poveri, la nostra carne, edizioni San Paolo).

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