N. 47 - 2016 20 novembre 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Continuiamo a vivere il senso profondo del giubileo della misericordia

L’Anno santo si conclude con la chiusura della porta santa di San Pietro. Non cessiamo, però, di accogliere l’amore di Dio…

Don Alfonso D’Errico

Con Credere porto Dio ai miei parrocchiani

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Don Alfonso D’Errico

Con Credere porto Dio ai miei parrocchiani

«La stampa cattolica è un modo per trasmettere i valori», dice il parroco di Grumo Nevano, nel Napoletano, che sostiene l’iniziativa Regala la gioia della fede, regala Credere a chi non può permetterselo

I ragazzi della basilica di San Tammaro in un momento di gioia.

Per don Alfonso d’Errico, parroco a Grumo Nevano, provincia di Napoli e diocesi di Aversa, diffondere la stampa cattolica è «un modo semplice per avvicinare tutte le persone di ogni età, soprattutto chi è più lontano dalla Chiesa, e trasmettere i valori cristiani». Instancabile promotore di Credere e in generale dei periodici cattolici ? «indispensabile lettura per crescere e pensare da buoni cristiani», sottolinea ? don Alfonso d’Errico gira per le strade ed entra nelle case. Sul cuore tiene l’astuccio con le sante Particole, mentre in braccio porta i giornali cattolici da offrire e distribuire, incoraggiando i fedeli ad attivare un abbonamento.

Non dimenticando di avere insegnato lettere per molti anni, il sacerdote indica anche gli articoli da leggere subito e avvia discussioni ovunque capita, coinvolgendo chiunque. «Un modo per far pensare e far girare le idee», dice con convinzione.

Testimone della gioia evangelica, il suo sorriso tranquillizza, dà fiducia e prelude all’ascolto sincero.

IL DONO DELLA COMUNICAZIONE
Don Alfonso d’Errico è nato a Grumo Nevano il 24 maggio 1939 e in famiglia ha respirato fin da subito la fede cattolica. Ordinato presbitero il 28 giugno 1964 da monsignor Antonio Cece, vescovo di Aversa, dal 1° gennaio 1975 è parroco della basilica pontificia di San Tammaro vescovo in Grumo Nevano, una delle più belle chiese della Campania e in particolare del territorio che comprende la provincia nord di Napoli e la provincia sud di Caserta, più noto come Terra di Lavoro. Il restauro da poco terminato ha portato alla luce, come ha detto il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, «l’armonia delle sue forme architettoniche», in cui «sentiamo di raccogliere un rinnovato annunzio di speranza: la grandezza del dono di Dio, del creatore che ha fatto l’uomo capace di comunicare attraverso la parola e l’arte». Sintesi mutuata da don Alfonso, al quale possono essere attribuite le capacità umane e comunicative ideali del parroco.

Sacerdote ispirato da Dio e attento al popolo affidato alle sue cure, don D’Errico è costante fonte di bene. Il 28 giugno di due anni fa la comunità ecclesiale ha festeggiato i suoi cinquant’anni di sacerdozio. Traguardo importante per un uomo di Dio: mezzo secolo trascorso nel servizio alla Chiesa e al popolo del Signore. Don D’Errico ha onorato l’una e l’altro sempre fedele al suo ministero di ascoltare, dare conforto ed essere guida.

Il parroco di Grumo Nevano tiene fede alla chiamata del Signore, che l’ha scelto perché portasse il Vangelo e lo testimoniasse con la Parola e le opere, non esclusa la divulgazione della stampa cattolica. Una chiamata ereditata dai padri che in queste terre, in secoli lontani, hanno trasmesso il cristianesimo e i suoi valori.

L’ansia missionaria l’ha portato in diversi luoghi del mondo dove ha curato la pianticella del cristianesimo seminata dai missionari. Con generosità, aiutato dal popolo grumese, don D’Errico sostiene infatti le opere missionarie facendo costruire chiese, scuole e dispensari per aiutare i fratelli più bisognosi. Sostiene il lavoro dei catechisti in Bolivia e in Perù e dimostra vicinanza agli aspiranti sacerdoti in Africa. Il tutto sempre accompagnato dalla stampa cattolica, che diffonde anche nei Paesi più lontani.

CREDERE IN MISSIONE
Soprattutto durante il Giubileo della misericordia l’attività di don D’Errico nella divulgazione della stampa cattolica si è fatta più intensa e, potremmo dire, mirata. In particolare il parroco ha diffuso Credere, rivista ufficiale del Giubileo. Ha inviato ai confratelli italiani nei Paesi esteri molti numeri della rivista e, sostenuto da generosi e zelanti fedeli di Grumo Nevano, ha fatto sì che alcuni ricevessero in abbonamento il periodico paolino.

Ha fatto poi la stessa cosa in giro per la Campania: «Invito sempre i fedeli a leggere, a cercare di comprendere e a riflettere», commenta. «Avere fra le mani una pubblicazione cattolica fa aprire il cuore agli altri e ci trasforma in segni di misericordia: dopo la lettura vengono la testimonianza e l’azione».

Testo di Valeria Chianese · Foto di Salvatore Esposito/Contrasto

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