N. 47 - 2017 19 novembre 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

La povertà evangelica ci libera dal nostro egoismo e ci apre all’amore

La Giornata mondiale dei poveri ci invita a superare lo scandalo della povertà partendo dalla visione cristiana, basata sulla…

Evento

I poveri risorsa per la nostra fede

Il 19 novembre la prima Giornata mondiale dei poveri voluta da papa Francesco: «Per incontrare Cristo è necessario che ne…

Suor Chiara Luce

Ho scelto la clausura per pura passione

L’“inciampo” con il Signore è avvenuto davanti al crocifisso di San Damiano ad Assisi. Oggi vive in un monastero di Clarisse.…

Padre Jalal Yako

La mia missione fra i cristiani perseguitati

Il sacerdote vive nella piana di Ninive, in Iraq, liberata dalle grinfie di Daesh un anno fa. «Molte famiglie hanno scelto…

Ippolito Desideri

Il missionario che svelò il Tibet all’occidente

Come il ben più noto Matteo Ricci in Cina, il gesuita toscano fu il primo a esplorare le terre più alte del mondo e studiarne…

Ite, missa est di Emanuele Fant

Dialogo della moda e di un tatuaggio

Coprirsi la pelle con disegni indelebili è di moda tra i giovani, ma, a differenza di un abito o di un paio di scarpe, è…

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Ite, missa est di Emanuele Fant

Dialogo della moda e di un tatuaggio

Coprirsi la pelle con disegni indelebili è di moda tra i giovani, ma, a differenza di un abito o di un paio di scarpe, è una scelta definitiva. I nostri ragazzi ne sono consapevoli?

Ite missa est. Illustrazione di Emanuele Fucecchi

TATUAGGIO: Volevi vedermi?

MODA: Perché te ne vai in giro dicendo di essere mio figlio?

TATUAGGIO: Mentre venivo al mondo, chi mi disegnava ha detto queste esatte parole: «I tatuaggi sono di moda».

MODA: Mi dispiace deluderti, ma tra noi non c’è nessuna parentela. Io sono caduca, tu sei definitivo.

TATUAGGIO: Che delusione. Speravo di aver trovato finalmente qualcuno da cui andare a pranzo quando non ho voglia di cucinare.

MODA: La tavola è occupata dai miei figli veri: i pantaloni slim-fit, le scarpe sneakers con l’inserto animalier, lo smalto permanente...

TATUAGGIO: Ma non è giusto! Anche lui rimane!

MODA: Non farti ingannare dal nome. Dopo 30 giorni va rimosso.

TATUAGGIO: Con il laser mi possono cancellare.

MODA: È una tecnologia ancora sperimentale.

TATUAGGIO: Ma in futuro si affermerà.

MODA: La moda è miope! Non s’interessa del domani.

TATUAGGIO: Vuoi provare i miei occhiali?

MODA: Mi stai stancando! I miei figli hanno tutti una breve gloria, seguita da una morte prematura. È questo che desideri?

TATUAGGIO: Se è il prezzo per starti vicino…

MODA: Non mi abbracciare! I tatuaggi in regalo nelle patatine, quelli sì che hanno a che fare con me. Vengono via con un po’ di sapone.

TATUAGGIO: Sei crudele. Non trovi che la mia persistenza sia una dote da stimare? Il ragazzino che mi sfoggia, almeno lui, mi vuole bene.

MODA: Ne riparliamo quando inizierà a invecchiare, quando la sua pelle non riuscirà più a mantenere teso l’arabesco che ti compone; quando cambierà gusti, o la vita gli farà scoprire nuove passioni che non c’entrano con te.

TATUAGGIO: Vuoi dire che anche lui, un giorno, mi vorrà cacciare?

MODA: Forse sì, ma tranquillo: non lo potrà fare.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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