N. 47 - 2018 25 novembre 2018
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Bucchianico

Il cuore grande di San Camillo

Il santuario nel paese natale del fondatore dei Ministri degli infermi festeggia in questi mesi un Giubileo speciale

Ite, missa est di Chiara Amirante

Decidi, adesso, di accogliere il Signore che viene!

Ti senti salvato personalmente? Canti di gioia perché è arrivato per te un salvatore?

Per una lettura completa...

Bucchianico

Il cuore grande di San Camillo

Il santuario nel paese natale del fondatore dei Ministri degli infermi festeggia in questi mesi un Giubileo speciale

 La cripta del santuario di Bucchianico

Quel 6 luglio di 60 anni fa, nonna Maria lo ricorda bene: aveva 17 anni, e la piazza del santuario di San Camillo, a Bucchianico, stentava a contenere tanta folla. Le corriere arrivate cariche di fedeli dai paesi vicini, i carabinieri in alta uniforme, col pennacchio e gli alamari, a scortare il feretro con il simulacro del corpo del santo, copatrono dell’Abruzzo e fondatore dell’ordine dei Ministri degli infermi, arrivato nel paese natale per l’inaugurazione della nuova cripta. «Fu una giornata di grandissima gioia», racconta Maria, «e per l’occasione anche io avevo indossato il vestito bello». Su questa collina a pochi chilometri da Chieti, san Camillo è un figlio e un fratello. «È il nostro santo», commenta Maria mentre davanti al simulacro depone i fiori più belli del suo orto.

Per ricordare il 60° anniversario di quell’evento, la Penitenzieria apostolica del Vaticano ha concesso un anno di Giubileo e l’indulgenza per quanti visiteranno il santuario fino al 6 luglio 2019. «Sono mesi per noi molto densi di iniziative, ma soprattutto ricchi di spiritualità», avverte padre Cristoforo Trebski, dinamico rettore del santuario.

Il santuario si trova proprio nel centro storico di Bucchianico vicino alla casa natale del santo protettore degli ammalati e degli infermieri. Qui Camillo nasce il 25 maggio del 1550, rampollo della nobile famiglia de Lellis.

IL GIGANTE DELLA CARITÀ
Il papà esercitava il mestiere delle armi e la madre, che lo aveva partorito in età avanzata, muore quando lui era ancora bambino. Una volta cresciuto – era un ragazzone forte e robusto, alto quasi due metri, da qui l’appellativo di “gigante della carità” – Camillo decide di seguire le orme del padre e si arruola come soldato di ventura al servizio della Serenissima repubblica di Venezia e poi per il re di Spagna. Tra le soldataglie si riduce in rovina a causa del gioco d’azzardo. Dopo un periodo di vagabondaggio è costretto a cercare lavoro come manovale alla costruzione del convento dei Cappuccini a Manfredonia. Lì, nel 1575 si converte e decide di abbracciare la vita religiosa, ma dopo qualche mese l’aggravarsi di un’ulcera varicosa a un piede, conseguenza di una ferita rimediata in battaglia, lo costringe a lasciare il convento e a recarsi a Roma presso l’Ospedale di San Giacomo. Il contatto con le persone sofferenti è per lui una seconda conversione: ristabilitosi decide di consacrarsi al servizio dei malati, sotto la direzione spirituale di san Filippo Neri, e presto fonda l’Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi, noti come Camilliani, religiosi contraddistinti dall’abito con una vistosa croce rossa sul petto, che ancora oggi esercitano il loro ministero nelle strutture sanitarie e, in generale, tra i poveri e i sofferenti.

Di fatto il santo abruzzese ha inventato la figura dell’infermiere (fino a quel momento accanto ai medici c’erano solo inservienti non preparati) e ha sviluppato diversi accorgimenti per migliorare l’assistenza nelle corsie: per esempio la tecnica che permette di cambiare le lenzuola senza spostare l’infermo, il “pappagallo” e la “comoda” per espletare i bisogni fisiologici, il sistema della “consegna” con cui il personale passa le informazioni tra un turno e l’altro. Ma soprattutto la sua è una rivoluzione spirituale, che ha messo al centro la dignità del malato.

PREZIOSE RELIQUIE
Il corpo di san Camillo riposa a Roma nella chiesa della Maddalena, ma a Bucchianico sono conservati una parte del suo cuore e il piede sinistro. Il fulcro del complesso sacro nel paese natale è la cripta, costruita negli anni Cinquanta del Novecento, dove è custodita la statua che  rappresenta san Camillo giacente in un’urna. Il simulacro è opera di Eugenio Bava, mentre l’urna, un bronzo dorato, è stata progettata da Alberto De Lorenzis. Nel simulacro si trovano i precordi del santo (le membrane che circondano il cuore), una reliquia molto venerata perché rappresenta la grandezza di cuore di san Camillo e il suo amore per i sofferenti. La reliquia del piede, invece, è nella chiesa superiore.

UN ANNO SPECIALE
«L’anno giubilare in corso ha una particolare attenzione ai giovani che intendiamo rendere protagonisti, come ci ha mostrato il recente Sinodo che si è celebrato in Vaticano»
, spiega il rettore padre Cristoforo. Di ragazzi, in questo piccolo paese ne vedono particolarmente tanti nel periodo estivo: «Attendono di riprendere le lezioni universitarie e trascorrono qualche settimana a casa», spiega padre Mario Agasantis, parroco di Bucchianico. «Il nostro compito come religiosi è anche quello di fornire loro delle risposte alle domande che i giovani portano dentro. Come Camilliani proponiamo loro la figura del venerabile Nicola D’Onofrio», un giovane religioso, anche lui abruzzese (nacque a Villamagna nel 1943), morto ad appena 21 anni. «Era un ragazzo normale che però scelse di “vivere d’amore” e di lasciare tutto per donarsi a Dio, conservando una fede salda nonostante la malattia che lo ha condotto alla morte», precisa don Nicola Astore, consacrato sacerdote nell’ordine dei Benedettini lo scorso aprile, a 53 anni. Una vocazione “matura” nata proprio qui e anche grazie a san Camillo. «Una speciale protezione l’ho avuta da Nicola D’Onofrio, cui sono particolarmente legato anche perché porto il suo nome: nel 2015 ho scoperto di avere una malattia del sangue ed è iniziato per me un periodo di buio totale. Questa esperienza mi ha cambiato: ho pregato il venerabile abruzzese, che ha sofferto tanto, e oggi, pur nella malattia, riesco a vivere serenamente, e ho scoperto cosa significhi l’abbandono fiducioso in Dio, che ti cambia la vita».
  

ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario di San Camillo si trova in piazza San Camillo de Lellis 1 a Bucchianico (Chieti). Il paese è collegato con il capoluogo da bus di linea (orari delle corse su www.tuabruzzo.it).

ORARI E CELEBRAZIONI
Il santuario è aperto dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Si celebrano Messe nei giorni feriali alle 7.30 e 18 e nei festivi alle 8. È possibile usufruire della visita guidata previo accordo con il rettore. Tel 0871/38.11.21. Le principali feste ricorrono il 25 maggio, giorno della nascita di san Camillo; il 2 febbraio giorno della conversione; il 14 luglio, giorno della morte.

MOSTRA E CASA NATALE
Nei sotterranei della chiesa è allestita una mostra permanente intitolata Incantevole carità che presenta la figura del de Lellis attraverso pannelli, documenti e oggetti. In via Cappellina si visita la Casa natale del santo (ingresso libero; apertura 7.30-19), all’interno ci sono una mostra di presepi dalle missioni camilliane e una mostra di quadri intitolata Il gigante della carità.
   

Testo di Agnese Pellegrini e Paolo Rappellino

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