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Piccole sorelle di Gesù. Roma
A piccoli passi tra le sorelle di Charles De Foucauld
Vicino alla basilica delle Tre Fontane ha sede la Fraternità generale delle Piccole sorelle di Gesù, le suore missionarie che custodiscono memoria e spiritualità del “fratello universale”
Su una collina chiamata Betlemme, in mezzo agli eucalipti, nel 1957 è stata messa la prima pietra della fraternità generale delle Piccole sorelle di Gesù. Una congregazione femminile nata sulla scia del carisma del beato Charles de Foucauld, morto il primo dicembre di un secolo fa nel deserto algerino. Piccola sorella Magdeleine – iniziatrice delle Piccole sorelle ad Algeri nel 1939 – in questo luogo, alla periferia sud di Roma, accettò dai monaci Trappisti questo terreno accanto al memoriale del martirio dell’apostolo san Paolo, chiamato Tre Fontane perché, secondo la tradizione, la testa decapitata del santo rimbalzò tre volte, facendo scaturire altrettante fonti d’acqua. Magdeleine di Gesù voleva che le sue figlie spirituali – oggi oltre 1.200 nel mondo, in quasi 300 fraternità – avessero la possibilità di confrontarsi, nel dialogo aperto e nell’accoglienza umile, con un crocevia di religioni, etnie, popoli. Lei ha voluto essere sepolta proprio qui, in una grotta naturale di questa oasi di silenzio e raccoglimento, lontana dal frastuono del traffico cittadino, dopo essersi spenta il 6 novembre 1989 a 91 anni.
LA VITA QUOTIDIANA DI GESÙ
Nazaret e la Terra Santa in generale, nell’esperienza di frère Charles (che per quasi sette anni visse in un convento di Trappisti, in Siria, e poi si trasferì a Nazaret), costituiscono un nucleo centrale: «Lui voleva rivivere la semplicità della vita quotidiana di Gesù, nella gioia e nell’apertura all’altro, nello spirito di una fraternità universale», spiega piccola sorella Daniela Chiara, responsabile della casa che si articola in tante piccole comunità, fatte di strutture in legno «più facili da costruire con le nostre forze. Piccole sorelle, giovani di varie nazioni o di Roma, seminaristi, sacerdoti, operai, in tanti hanno lavorato nel corso degli anni per aiutarci. Ora siamo in 40 a vivere qui, a servizio di tutte le Piccole sorelle sparse nel mondo».
Nella cappella sempre aperta per la preghiera silenziosa e che somiglia a una grande baita, il 1° dicembre, nell’anniversario della nascita di de Foucauld, le sorelle si sono ritrovate per l’adorazione eucaristica e la Messa in memoria del beato. Lo stesso giorno a Castelfranco Veneto le Discepole del Vangelo (altra congregazione della famiglia spirituale di Charles de Foucauld) hanno partecipato alla Messa celebrata dal vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin, mentre il 3 dicembre a Milano presso la Caritas ambrosiana la Fondazione Terra Santa promuove alle 10.30 un incontro per ricordare «il piccolo fratello universale» con le testimonianze di fratel Giovanni Marco, piccolo fratello dell’abbazia di Sassovivo (Perugia), piccola sorella Paola Francesca di Gesù e monsignor Paolo Martinelli, vicario episcopale per la vita consacrata dell’arcidiocesi. Altre informazioni sul sito centenaire.charlesdefoucauld.org.
IMPARARE DALL’ALTRO
Nella casa alle Tre Fontane la vita e la figura di frère Charles è ricordata da diversi oggetti custoditi dalle Piccole sorelle in una semplice cappella: dall’altare in legno, costruito con le sue mani nel 1901 in Algeria, a copie dei suoi dipinti sul Sacro Cuore e la Visitazione («l’incontro fra due fecondità incinte dello Spirito», commenta piccola sorella Daniela), dai teli in cui fu avvolto dopo l’uccisione alle immaginette che portava con sé, dallo scrittoio che gli avevano regalato le Clarisse di Nazaret al cuore di panno rosso sormontato dalla croce che portava cucito sul saio bianco.
«Era un innamorato di Dio», aggiunge piccola sorella Daniela Chiara, e la consorella Alessandra Paola sottolinea come il beato avesse scoperto nel deserto «degli autentici musulmani che vivevano la loro fede. Un esempio di dialogo e convivenza che ha molto da dire al nostro tempo». Anche per l’atteggiamento da adottare: «Non quello di un insegnante, ma di un bambino disarmato, che accoglie e ha molto da imparare dall’altro».
PRIMA L’AMORE PER DIO
Pregnante, dunque, l’eredità spirituale che ha lasciato: «Anzitutto vivere il Vangelo e curare le relazioni anche con gente molto diversa. È il nostro modo di stare nella Chiesa e nel mondo, da ospiti che chiedono permesso di entrare nelle realtà altrui e che la condividono guadagnandosi da vivere con lavori semplici».
A proposito di inculturazione e dialogo, colpisce il vocabolario francese-tuareg scritto a mano dal beato de Foucauld «che denota un’estrema attenzione all’altro, un amore nel far conoscere la sua cultura». E sulla sveglia che aveva con sé è dipinta in francese una frase lapidaria: «È l’ora di amare Dio». Poi frammenti di lettere scritte e ricevute, alcuni grani della corona del rosario che portava appesa alla cintura, i sandali consunti, gli oggetti con i quali lavorava la terra.
Accanto all’ingresso, le Piccole sorelle mettono a disposizione dei visitatori, in varie lingue, la Preghiera dell’abbandono scritta nel 1896 da frère Charles e un suo breve profilo biografico. In una cornice di essenzialità e semplicità, che richiama continuamente «l’esperienza di un Dio che si fa vicino».
CHARLES DE FOUCAULD, L’EREMITA DELLA FRATERNITÀ
Il 1° dicembre del 1916 a Tamanrasset, in Algeria, moriva Charles de Foucauld, proclamato beato il 13 novembre 2005 da Benedetto XVI. Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, a cinque anni perse la madre e pochi mesi dopo il padre. Con la sorella Maria, minore di tre anni, venne cresciuto dal nonno materno, il colonnello de Morlet. Nella prima parte della vita dissipò il suo patrimonio; lontano dalla fede, fu militare e geografo esploratore nelle regioni ancora sconosciute del Marocco, interdette agli stranieri. A Parigi, nell’ottobre 1886, incontrò nella chiesa di Saint-Augustin l’abate Huvelin, che diventerà la sua guida spirituale: è l’inizio della conversione. Nel 1890 entrò fra i monaci Trappisti per imitare la vita «abietta» di Gesù povero e rimase per quasi sette anni nel monastero di Akbès, in Siria. Comprese che quella non era la sua chiamata e si trasferì in Terra Santa, a Nazaret e a Gerusalemme, dove venne accolto vicino ai monasteri delle Clarisse e comprese di essere chiamato a vivere nel nascondimento come la Sacra Famiglia. Il 9 giugno del 1901 fu ordinato sacerdote a Viviers e a ottobre iniziò la sua esperienza fra i nomadi del deserto sahariano, a Beni Abbès; sei anni dopo si stabilì definitivamente fra i tuareg a Tamanrasset, dove la sera del primo dicembre di un secolo fa venne ucciso da una fazione di banditi dissidenti. Alla sua morte c’erano 49 iscritti, lui compreso, fra i membri dell’Union des Frères et Sœurs du Sacré Cœur de Jésus. Oggi la famiglia spirituale di Charles de Foucauld comprende una dozzina di congregazioni, due istituti secolari e sei associazioni che si ispirano al suo messaggio.
ORGANIZZARE LA VISITA
La Fraternità generale delle Piccole sorelle di Gesù si trova alla periferia sud di Roma, in via di Acque Salvie 2; e-mail: segen@psgtrefontane.it; www.piccolesorelledigesu.it.
COME SI ARRIVA
Dalla stazione Termini, metropolitana linea B direzione Laurentina fino al capolinea, poi 500 metri a piedi; dall’aeroporto Leonardo da Vinci, treno fino alla stazione Termini o alla stazione Ostiense e metropolitana linea B, fermata Laurentina.
PREGARE CON LE SORELLE
Nella cappella è possibile pregare in silenzio tutta la giornata, mentre l’Adorazione eucaristica si svolge tutti i pomeriggi dalle 15 circa alle 18.45. Segue la preghiera comunitaria dei Vespri in francese, lingua ufficiale usata dalle Piccole sorelle. Una cappella più piccola è luogo di memoria del beato Charles de Foucauld, dove sono custoditi alcuni oggetti legati alla sua storia: abiti, libri, immaginette e l’altare da lui costruito in Algeria.
Testo di Laura Badaracchi . foto di Carlo Gianferro