N. 5 - 2017 29 gennaio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Tutta la comunità cristiana sia sempre vicina ai giovani sposi

Inaugurando l’anno giudiziario della Sacra Rota, il Papa ha sottolineato la necessità di aiutare i fidanzati e gli sposi…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Tutta la comunità cristiana sia sempre vicina ai giovani sposi

Inaugurando l’anno giudiziario della Sacra Rota, il Papa ha sottolineato la necessità di aiutare i fidanzati e gli sposi nel loro cammino di fede e di vita insieme

 

Cari amici lettori, mi ha molto colpito il discorso di papa Francesco in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Rota romana. La cosiddetta Sacra Rota è il tribunale ordinario della Santa Sede, ma le cause più note hanno a che fare con il Matrimonio. Per questo il discorso di Francesco si è incentrato su questo sacramento. «Occorre grande coraggio a sposarsi nel tempo in cui viviamo», ha detto il Papa. Un pensiero facilmente condivisibile. Non significa, tuttavia, come purtroppo talvolta avviene, che sia preferibile evitare il matrimonio a favore del più fragile impegno della convivenza. L’amore tra l’uomo e la donna, ancora oggi, tende a un legame stabile, che si manifesta anche pubblicamente. Pensiamo ai tanti film dove l’amore è coronato dalle nozze, o almeno dal sogno di una felicità duratura insieme.

Non basta però il romanticismo cinematografico. Ci vuole concretezza. In particolare, sottolinea Francesco, «quanti hanno la forza e la gioia di compiere questo passo importante devono sentire accanto a loro l’affetto e la vicinanza concreta della Chiesa», cioè di tutta la comunità cristiana, a partire dai pastori. Per questo il Papa propone due grandi rimedi, legati entrambi alla formazione, facendo entrare nella catechesi ordinaria la preparazione al Matrimonio e l’accompagnamento dei giovani sposi. Il primo rimedio consiste dunque in «un adeguato cammino di preparazione», per «aiutare i futuri sposi a cogliere e gustare la grazia, la bellezza e la gioia del vero amore, salvato e redento da Gesù». Al di là degli aspetti pratici e di maturazione umana, lo scopo fondamentale è «aiutare i fidanzati a realizzare un inserimento progressivo nel mistero di Cristo, nella Chiesa e con la Chiesa. Esso comporta una progressiva maturazione nella fede, attraverso l’annuncio della parola di Dio, l’adesione e la sequela generosa di Cristo». A questo proposito, il Papa parla addirittura di «nuovo catecumenato» in preparazione al Matrimonio.

Altrettanto importante è il secondo rimedio: «Aiutare i novelli sposi a proseguire il cammino nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del Matrimonio». Purtroppo, «spesso i giovani sposi vengono lasciati a se stessi». Mentre è proprio in questi primi momenti della vita familiare «che occorre garantire maggiore vicinanza e un forte sostegno spirituale, anche nell’opera educativa dei figli». Mi auguro che, partendo anche dall’esortazione apostolica Amoris laetitia, nelle nostre comunità si possa riscoprire la bellezza del Matrimonio e gli sposi si sentano sempre più accompagnati nel loro cammino di fede e nelle difficoltà della loro vita.

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