N. 50 - 2016 11 dicembre 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Il silenzio operoso di san Giuseppe e il bisogno di veri padri

Preghiamo san Giuseppe, in questo tempo di Avvento, perché tutti abbiano un lavoro dignitoso e i figli trovino sempre un…

Leo Ortolani

Credere è saltare nel vuoto, come fa Rat-man

«Forse non bisognerebbe sforzarsi di credere ma solo abbracciare le cose con fiducia». Il fumettista ci parla di Dio, che…

Santo Spirito in Sassia

La misericordia che non finisce

Dal santuario a pochi passi da San Pietro si propaga la devozione a Gesù misericordioso rivelata a santa Faustina e amata…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Se sparisce l’attesa viene meno la speranza

La fretta ci domina e non siamo più capaci di attendere. Ma attesa e speranza sono due parole chiave per vivere il Natale

Zeanab Elmi Ali Hassan

«Mi avete accolto, ora sono mamma affidataria»

Salvata in mare due anni fa, Zeanab ha partorito la sua bambina e oggi aiuta altri minori in una comunità che si ispira a…

Don Marco Frediani

Mi chiamano il cappellano degli zingari

A Brugherio, dal lunedì al venerdì, la sua casa è una roulotte circondata da un’ottantina di rom. Il sacerdote racconta come…

Per una lettura completa...

Santo Spirito in Sassia

La misericordia che non finisce

Dal santuario a pochi passi da San Pietro si propaga la devozione a Gesù misericordioso rivelata a santa Faustina e amata da Giovanni Paolo II

La Basilica di Santo Spirito in Sassia

C’è una chiesa a Roma, a due passi da San Pietro, dove il Giubileo in qualche maniera non finisce mai. Perché qui, anche se nel mondo si sono chiuse le Porte giubilari, c’è la fonte della misericordia, un rifugio sempre aperto per tutti. Siamo appena alle spalle di via della Conciliazione, i pellegrini arrivano come un flusso ininterrotto. Vengono a chiedere grazie, sono fedeli che credono nella potenza dell’amore di Dio e che sanno di trovare sempre confessori, ogni pomeriggio. Alcuni questo luogo lo conoscono come il santuario di santa Faustina Kowalska, altri come quello di Giovanni Paolo II, altri ancora lo citano con il suo nome ufficiale, chiesa di Santo Spirito in Sassia. Ma per tutti, pellegrini e fedeli, questo è il santuario della Divina misericordia della quale santa Faustina e san Giovanni Paolo II furono apostoli e devoti.

IMMAGINE TANTO AMATA
Qui, Gesù misericordioso irradia raggi di luce e concede grazie a chi ha fede. L’immagine riprodotta in un quadro a dimensione naturale è famosa in tutto il mondo e diffusa in milioni di immaginette: rappresenta Gesù nella visione che ne ebbe santa Faustina il 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock, in Polonia.

Così si legge nel Diario della santa: «La sera, stando nella mia cella vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Dopo un istante Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in te!”». Ecco l’immagine della Divina misericordia, che mostra come nel mistero pasquale di Cristo si è rivelato più chiaramente l’amore di Dio per l’uomo. Il quadro non solo rappresenta la misericordia divina, ma rammenta la fiducia cristiana nei confronti di Dio e il dovere della carità attiva verso il prossimo.

VOLUTO DA WOJTYLA
Ma come nasce il santuario e perché una chiesa alla Divina misericordia? «Tutto è cominciato per volontà personale di Giovanni Paolo II che voleva fortemente che da Roma, cuore della cristianità, e da un luogo vicino a San Pietro, si innalzasse il grido universale alla Divina misericordia», racconta il rettore del santuario, monsignor Josef Bart, memoria storica del luogo, anche lui polacco, qui dal 1993. Così Wojtyla diede grande impulso a questa devozione, eredità spirituale di suor Faustina che lui stesso beatificò nel 1993 e poi canonizzò il 30 aprile del 2000. La chiesa, chiamata Santo Spirito in Sassia perché annessa all’omonimo antico ospedale che si trova accanto, nasce ufficialmente come centro di spiritualità alla Divina misericordia con il decreto firmato dall’allora cardinale vicario, Camillo Ruini, il 1° gennaio del 1994.

Giovanni Paolo II amava profondamente la Divina misericordia e il messaggio che Gesù stesso aveva lasciato alla giovane suor Faustina, morta nel 1938. Egli venne a conoscenza della storia della veggente nel 1941. In quel periodo lavorava nella fabbrica chimica Solvay in un sobborgo di Cracovia. Prima di iniziare il lavoro, si fermava nella cappella del convento di suor Faustina e lì sostava in preghiera. Da allora la Divina misericordia è stata sempre al centro della sua vita.

UNA DEVOZIONE CHE AUMENTA
«Ci sono alcuni momenti che hanno dato grande slancio alla devozione in questo santuario», racconta monsignor Bart, «e questi sono il 18 aprile 1993, giorno della beatificazione di santa Faustina, il 23 aprile 1995 quando venne in visita papa Giovanni Paolo II, proprio la prima domenica dopo Pasqua (giorno della festa della Divina misericordia), quando ancora la festa non era stata istituita ufficialmente. E ancora, la canonizzazione di santa Faustina nell’anno del grande Giubileo e il 2 aprile 2005 quando morì san Giovanni Paolo II, alla vigilia della grande celebrazione della Divina misericordia».

«E poi», continua monsignor Bart, «l’esplosione del culto e del flusso dei pellegrini c’è stata con papa Francesco, che ha colto l’eredità di Giovanni Paolo II con questo Giubileo intitolato proprio alla Divina misericordia. Soprattutto nelle due occasioni in cui sono state distribuite le cosiddette “Misericordine” (kit di preghiera con un rosario, la coroncina della Divina misericordia e l’immagine di Gesù misericordioso) si è registrata una grande attenzione a questo luogo. Da allora l’umanità si è riversata qui in chiesa con un flusso senza precedenti». Tutti i pomeriggi alle 15 si celebra la Divina misericordia con la recita della preghiera a Gesù misericordioso. «Ci sono così tante persone», rivela monsignor Bart, «che anche molti vescovi e cardinali si sono presentati per rendersi disponibili a confessare».

LA “CASA” DELLA MISERICORDINA Il culto della Divina misericordia e di Gesù misericordioso, come vuole la tradizione e si legge nel Diario di santa Faustina, ha il suo centro nella diffusione del messaggio di Cristo a tutta l’umanità. Nel santuario della Divina misericordia l’oggetto più richiesto è il Diario di suor Faustina. In due anni sono state vendute 50 mila copie (solo di quelle tradotte in italiano) e si è già arrivati alla quindicesima ristampa. Tutto quello che viene diffuso da qui è stampato dalla tipografia vaticana. La diffusione delle immagini non si conta, tante sono quelle che vengono distribuite, ma è qui che è stata confezionata la famosa “Misericordina”, «la medicina papale», kit spirituale per la preghiera, distribuita in piazza San Pietro in due occasioni per un totale di un milione di pezzi. Nel santuario vengono anche molti fedeli famosi. Tantissimi attori e personaggi politici – racconta il rettore – arrivano per inginocchiarsi dinanzi a questa immagine. I più noti e conosciuti dei nomi che ci ha voluto fare monsignor Bart sono quelli di Claudia Koll, che si dice abbia avuto qui la sua conversione, e di Lucio Dalla.

COME ORGANIZZARE LA VISITA
Il santuario della Divina misericordia, chiesa di Santo Spirito in Sassia, si trova a Roma in via dei Penitenzieri 12, a pochi metri da via della Conciliazione.

ORARI E CELEBRAZIONI
Nei mesi invernali, nei giorni feriali il santuario è aperto dalle 7.15 alle 12 e dalle 14.50 alle 19. Messe alle 7.30 e 18.30. Nei festivi dalle 9 alle 13 e dalle 14.50 alle 19. Messe festive alle 11, 12.30 e 18.30. Alle 16 Messa in polacco. Tutti i giorni: preghiera dell’Ora della misericordia alle 15 e recita della Coroncina alle 18. Tel: 06/68.79.310 www.divinamisericordia.it.

VITA DEL SANTUARIO
Ogni terzo venerdì del mese ci sono le catechesi per gli apostoli della Divina misericordia, alle 18.30 di ogni giorno 2 del mese (dalla morte del Papa, avvenuta il 2 aprile), Messa di san Giovanni Paolo II; alle 17 di ogni giorno 5 del mese (dalla morte di santa Faustina avvenuta il 5 ottobre), solenne Messa alla Divina misericordia.

Testo di Geraldine Schwarz Foto di Stefano Dal Pozzolo/Contrasto

Archivio

Vai