N. 51 - 2018 23 dicembre 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

È Natale: accogliamo il Signore nel nostro cuore e nelle persone intorno a noi

A tutti voi, cari amici lettori, un caloroso augurio di pace, serenità e gioia. Gesù, come ci ricorda il beato Charles de…

Alida e Luigi Coluzza

Il coraggio di aprire ancora il cuore

Due volte genitori: dopo la perdita della figlia adottiva a soli 20 anni, hanno avuto la forza di accogliere nuovamente ed…

Marcello D’Agata

Il carcerato che disegna i francobolli di Natale per il Papa

È rinchiuso nel carcere di Opera con un ergastolo per delitti di mafia. Ma con i suoi quadri parla di fede e misericordia…

Matera

Il presepe prende vita nei Sassi

È uno scenario straordinario, tanto simile alla Betlemme di 2000 anni fa, quello che fa da sfondo alla sacra rappresentazione…

Ite, missa est di Chiara Amirante

Dio si rende piccolo per porre la sua tenda tra di noi

Anche oggi Lui è qui, e vuole entrare nella povera grotticina un po’ fredda del nostro cuore; e ci chiede: mi accoglierai…

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

È Natale: accogliamo il Signore nel nostro cuore e nelle persone intorno a noi

A tutti voi, cari amici lettori, un caloroso augurio di pace, serenità e gioia. Gesù, come ci ricorda il beato Charles de Foucauld, è nato per tutti,  soprattutto per i piccoli, i poveri, i disprezzati

 

Cari amici lettori, fra pochi giorni è Natale. Tutti noi di Credere vogliamo farvi i nostri auguri: il Signore porti nel cuore di ciascuno la sua luce e la sua pace. Sentiamo tutti il bisogno, oggi più che mai, di serenità, di bontà, di comprensione. Troppe notizie negative ci danno l’impressione che il mondo stia andando a rotoli. Eppure non è così. Ogni settimana sulla rivista trovate storie positive, esempi di bene, di conversione, di riscatto, di amore. Anche in questo numero natalizio ve ne presentiamo alcune. Le abbiamo unificate con la dicitura “C’era posto per loro”. Il Vangelo ci racconta che per Maria, Giuseppe e il Bambino «non c’era posto». Tanto che il Figlio di Dio appena nato fu deposto in una mangiatoia (in latino praesepe). Anche oggi c’è chi non vuole fare spazio a Gesù che nasce, indifferente alle sollecitazioni della fede o incapace di riconoscerlo nei fratelli e nelle sorelle che sono nel bisogno. Ma c’è anche chi lo accoglie, con gesti d’amore e di solidarietà. Facciamoci coraggio anche noi, cari amici, non lasciamoci prendere dalla tristezza e dal pessimismo, perché c’è ancora tanta bontà nei nostri simili. E anche nel nostro cuore.

Tra i testimoni che vi presentiamo in questo numero c’è anche il beato Charles de Foucauld, di cui vi propongo una riflessione sul Natale: «Gesù per genitori ha scelto due poveri operai; per primi adoratori, sceglie poveri pastori… Gesù non respinge i ricchi, è morto per essi, li chiama tutti, li ama, ma rifiuta di condividere le loro ricchezze e chiama per primi i poveri. Come sei divinamente buono, mio Dio! Se per primi tu avessi chiamato i ricchi, i poveri non avrebbero osato avvicinarsi a Te, si sarebbero creduti obbligati a restare in disparte a causa della loro povertà... Ma chiamando i pastori per primi, hai chiamato a Te tutti. Tutti: i poveri, poiché con ciò mostri loro, sino alla fine dei secoli, ch’essi sono i primi chiamati, i favoriti, i privilegiati; i ricchi, perché da una parte essi non sono timidi e dall’altra dipende da loro il diventare poveri come i pastori. In un minuto, se vogliono, se hanno il desiderio di essere simili a Te, se temono che le loro ricchezze li allontanino da Te, possono diventare perfettamente poveri. Quanto sei buono! Come hai scelto il mezzo giusto per chiamare d’un sol colpo intorno a Te tutti i tuoi figli, senza eccezione alcuna! E che balsamo hai messo sino alla fine dei secoli nel cuore dei poveri, dei piccoli, dei disprezzati dal mondo, mostrando loro già dalla tua nascita ch’essi sono i tuoi privilegiati, i tuoi favoriti, i primi chiamati: quelli che chiami sempre intorno a Te che hai voluto essere uno dei loro ed essere fin dalla tua culla».

Archivio

Vai