N. 52 - 2016 25 dicembre 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

A Natale scambiamoci non solo gli auguri ma anche le preghiere

Buon Natale a tutti voi, cari amici lettori. Il Signore non solo si è fatto uno di noi, ma ha voluto aver bisogno di noi,…

Andrea Bocelli

Ero agnostico per pigrizia, così la fede mi ha cambiato

Da una domanda posta a livello solo razionale, all’incontro con un Dio vivo che cambia l’esistenza. Il celebre tenore racconta…

Gen Rosso e Gen Verde

Da 50 anni in tour per le strade del mondo

Compiono mezzo secolo di vita i due gruppi nati dai Focolari che con la musica e la danza continuano a raccontare fede e…

Speciale Presepi

Dal presepe alla vita

Il presepe, un classico del Natale, può diventare un’avventura dello spirito. Che coinvolge e trasforma un’intera comunità

Alfonso de’ Liguori

Sant’Alfonso e la vera storia di “Tu scendi dalle stelle”

Padre Paolo Saturno, musicologo della basilica di Pagani dedicata al fondatore dei Redentoristi, racconta l’origine del canto…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Quel futuro incerto che ci rende tutti stranieri

Un presente incerto alimenta timore e razzismo. È necessario accogliere i migranti ma anche dare un futuro ai nostri figli

Per una lettura completa...

Alfonso de’ Liguori

Sant’Alfonso e la vera storia di “Tu scendi dalle stelle”

Padre Paolo Saturno, musicologo della basilica di Pagani dedicata al fondatore dei Redentoristi, racconta l’origine del canto religioso di Natale tra i più amati nel mondo

La reliquia di Sant'Alfonso

«Se san Francesco è stato il creatore del presepe, sant’Alfonso de’ Liguori ne ha scritto la colonna sonora». Padre Paolo Saturno, barba bianca e parlata decisa, è l’esperto musicale della basilica di Pagani dedicata al santo compositore e usa questa felice definizione per parlare dell’autore di Tu scendi dalle stelle. Per saperne di più su questo santo, anche patrono dei confessori, occorre andare tra Napoli e Salerno, nell’Agro nocerino, area di campi votati al pomodoro e agli ortaggi, nella dimora in cui Alfonso visse in due periodi della sua vita. Oggi Pagani è una proliferazione di palazzi che copre i campi dove il santo andava a cavallo e, nel cuore della cittadina, si trova la basilica, retta dai Redentoristi, dove si conservano i suoi resti mortali.

DAI TRIBUNALI ALLA MISSIONE
Alfonso de’ Liguori nasce a Marianella, alle porte di Napoli, il 27 settembre 1696. È il primogenito di una nobile casata, famiglia importante, con un padre autoritario. Già a 16 anni diventa dottore in Diritto civile ed ecclesiastico, a 20 anni si impone come brillante avvocato. La svolta di vita arriva nel 1723 quando la perdita di una causa importante lo porta a lasciare i tribunali e lo spadino di cavaliere. Contro la volontà del padre diventa sacerdote. Ordinato nel 1726, visita i malati dell’ospedale degli Incurabili e i rioni più poveri di Napoli. Una missione tra i Lazzari, così come la gente chiama i poveri disgraziati dei “bassi”. Inizia a scrivere nel campo della riflessione teologica dove spicca la sua Teologia morale. È il frutto profondo delle domande poste dal popolo: sviluppa i temi della coscienza morale e della misericordia evangelica. Scrive non solo per i religiosi in quanto maestro di spiritualità, ma annuncia la via cristiana a tutti. Celebri le sue missioni in Puglia e nel Cilento.

TRA I POVERI PASTORI
Nel 1730 è inviato a Scala, borgo sulla Costiera amalfitana: la vicinanza di caprai e pastori gli fa conoscere una popolazione ancora più povera. Qui fonda la Congregazione del Santissimo Redentore. Nel 1762 è obbligato ad accettare la nomina a vescovo di Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento. Chiede ai sacerdoti santità di vita e zelo apostolico. Estirpa abusi e scandali. La missione è ancora più forte quando, nel 1764, la carestia affligge il regno di Napoli. Deforme alla schiena e quasi cieco, a 79 anni si ritira nella casa religiosa di Pagani per continuare il compito missionario nel governo dei Redentoristi. Muore a Pagani il primo agosto del 1787. È canonizzato da Gregorio XVI il 26 maggio 1839. Il 23 marzo 1871 Pio IX lo dichiara Dottore della Chiesa e nel 1950 Pio XII lo proclama patrono dei confessori e dei moralisti.

IL CANTORE DEL NATALE
Ma oltre che grande teologo e pastore, Alfonso de’ Liguori è anche valente clavicembalista e compositore capace di valorizzare le melodie popolari e comporne inni sacri. «Sant’Alfonso è il cantore del Natale», spiega padre Paolo. «Egli ha realizzato inni che ci parlano del mistero della redenzione di Cristo. Il suo slancio verso Maria, con uno spirito tutto napoletano, ha conquistato il mondo».

«Compose Ti voglio tanto bene (Gesù bambino nel presepe) e Corri, corri, Mamma mia», spiega il religioso. E poi, nella città di Nola, forse nel 1754, scrisse la fortunatissima Tu scendi dalle stelle, ancora oggi nella “hit parade” natalizia, una testimonianza toccante della venuta del piccolo Gesù. Ieri come oggi, i vicoli di Napoli, in particolare nei pressi del duomo, brulicano di presepi. Come poteva il santo partenopeo rimanere indifferente di fronte ai colori veraci della religiosità popolare, lui che aveva scelto le periferie per gridare il Vangelo? E infatti Alfonso si sofferma commosso davanti al presepe e descrive nel canto un bimbo cullato dall’amore della madre, tra poveri pastori – come quelli che aveva conosciuto a Scala – e incalliti peccatori.

QUANNO NASCETTE NINNO
Padre Paolo Saturno è stato docente di Storia della musica ed estetica musicale al conservatorio di Salerno. Ricercatore vulcanico, ha curato il cd Natale con sant’Alfonso e i Redentoristi e nella basilica di Pagani, quando lo incontriamo, è alle prese con la preparazione del concerto di Natale. Su sant’Alfonso e i suoi brani di Natale ha una propria teoria: contrariamente a quanto si è sostenuto fino a oggi, secondo padre Paolo il santo non è l’autore delle parole di Quanno nascette ninno, un altro celebre brano che tradizionalmente gli è attribuito e che si considera la prima stesura di Tu scendi dalle stelle. Secondo padre Saturno, che sta lavorando ad un articolo in proposito per la rivista redentorista Spicilegium historicum, l’autore delle parole «della bella cantata natalizia in napoletano» sarebbe «il sacerdote Mattia del Piano che pubblicò il brano nel 1779 (quindi molti anni dopo Tu scendi dalle stelle, ndr), ispirandosi ai “concetti spirituali” della produzione di sant’Alfonso e adattando la musica di Tu scendi dalle stelle. Solo la musica, quindi, si può attribuire a sant’Alfonso». Il problema della paternità, ammette padre Paolo, «è un dibattito che prosegue da 200 anni». Ed evidentemente non è ancora chiuso.

TU SCENDI. ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI (1754)
1 Tu scendi dalle stelle,
o Re del cielo, e vieni in una
grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo
qui tremar; o Dio beato!
Ah quanto ti costò l’avermi amato!

2 A te, che sei del mondo
il Creatore, mancano panni
e foco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto, quanto
questa povertà più m’innamora,
giacché ti fece amor povero ancora.

3 Tu che godi il gioir nel divin
seno, come vieni
a penar su questo fieno.
Dolce amore del mio core,
dove amore ti trasportò?
O Gesù mio, perché tanto patir?
Per amor mio!

4 Ma se fu tuo voler il
tuo patire, perché vuoi
pianger poi, perché vagire?
Sposo mio, amato Dio, mio Gesù,
t’intendo sì! Ah, mio Signore!
Tu piangi non per duol,
ma per amore.

5 Tu piangi per vederti da me
ingrato dopo sì grande amor,
sì poco amato! O diletto del mio
petto, se già un tempo fu così,
or te sol bramo Caro non pianger
più, ch’io t’amo e t’amo.

6 Tu dormi, Ninno mio, ma
intanto il core non dorme,
no, ma veglia a tutte l’ore.
Deh, mio bello e puro Agnello
a che pensi, dimmi tu? O amore
immenso, un dì morir per te,
rispondi, io penso.

7 Dunque a morire per me,
tu pensi, o Dio, e ch’altro
amar fuori di te poss’io? O Maria,
speranza mia, s’io poc’amo il tuo
Gesù, non ti sdegnare amalo tu
per me, s’io nol so amare!

ORGANIZZARE LA VISITA
Il convento e la basilica di Sant’Alfonso si trovano nella piazza omonima presso il centro antico di Pagani, in provincia di Salerno, raggiungibile all’uscita della A3. All’inizio della cittadina bisogna dirigersi all’imbocco della strada principale, in direzione di Sant’Egidio-Angri. Telefono: 081/91.60.54. cssrpagani@redentoristi.it.

ORARI E CELEBRAZIONI
Le Messe nei giorni feriali sono alle 7; 8.30 e 18.30. Nei festivi alle 7; 8.30; 10.30; 12; 18.30. È possibile accedere alla Confessione tutti i giorni.

DA VEDERE Nel convento, casa madre dei Redentoristi, si conserva la cella, lasciata intatta dopo la morte di sant’Alfonso. In alcune sale sono allestite la Pinacoteca e la Biblioteca iniziata dal santo con 50 mila volumi, tra cui incunaboli e manoscritti del 1700. Il Museo alfonsiano, con i ricordi e gli effetti personali del grande santo, è stato inaugurato in occasione della visita di san Giovanni Paolo II nel 1990.

Testo di Nicola Nicoletti

Archivio

Vai