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Il mistero del Dio bambino
Nella chiesa di Santa Maria della Vittoria della capitale ceca è custodita la celebre immagine venerata in tutto il mondo
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Gesù bambino di Praga
Il mistero del Dio bambino
Nella chiesa di Santa Maria della Vittoria della capitale ceca è custodita la celebre immagine venerata in tutto il mondo
Gesù Bambino è lì, in piedi, rivestito di un manto sontuoso. Sul capo ha una grande corona d’oro. È il Dio Bambino, il fanciullo che regna sul mondo. Così appare la piccola statua di cera del Gesù Bambino di Praga la cui venerazione nel corso dei secoli dalla Boemia si è diffusa in tutto il mondo. Anche in Italia non è raro trovare in qualche altare laterale delle chiese una riproduzione della celebre statuetta del piccolo Gesù, molto venerato soprattutto come protettore dei bambini.
UN LUNGO VIAGGIO
Si chiama Santa Maria della Vittoria la chiesa di Praga che da quasi quattro secoli è diventata il santuario di Gesù Bambino.
Ma l’inizio della storia della devozione ci porta dall’altro capo d’Europa, in Spagna. È lì che la statua fu realizzata nel corso del XVI secolo o forse anche prima. Ma ben presto la piccola immagine devozionale fu portata a Praga dalla contessa Maria Manriquez de Lara che nel 1556 era andata in sposa al nobile boemo Vratislav di Rozmberk. Il Gesù Bambino andò poi in eredità alla figlia della coppia, Polyssena, e quest’ultima, morta senza figli, nel 1628 la lasciò al convento dei padri Carmelitani scalzi di Praga, ricordando che la grande santa carmelitana Teresa d’Avila, spagnola come i suoi avi, era molto devota al Bambino Gesù.
Tutto questo avvenne in un periodo molto difficile per la Boemia e l’intera Europa centrale. Pochi anni prima, nel 1618, proprio a Praga, era scoppiata la Guerra dei trent’anni che vedeva l’un contro l’altro armati gli stati del Sacro Romano Impero in una contrapposizione politica, ma anche religiosa, tra cattolici e protestanti. Proprio durante uno di quei conflitti anche Praga fu colpita, il convento dei Carmelitani saccheggiato, e la statua di Gesù Bambino finì tra le macerie dopo che le furono mozzate le mani.
Al ritorno dei Carmelitani, uno di loro, frate Cirillo, mentre era in preghiera, udì una voce di fanciullo: «Datemi le mie mani e io vi darò la pace». Una volta recuperata e restaurata, alla statua di Gesù Bambino fu attribuita la miracolosa salvezza di Praga durante l’assedio degli svedesi. Quando nel 1648 l’arcivescovo di Praga riconobbe ufficialmente il culto di Gesù Bambino, contemporaneamente arrivò pure la firma della pace di Vestfalia (che sanciva anche la tolleranza tra cattolici e protestanti) e la fine della lunga guerra scoppiata tre decenni prima.
UN BIMBO CHE REGNA
L’immagine di Gesù Bambino di Praga è una statuetta di legno rivestita di cera, alta 47 centimetri. La rappresentazione di Cristo è piuttosto insolita: non è infatti il classico neonato adagiato nella mangiatoia che siamo abituati a vedere nel presepe, né il lattante tra le braccia della Vergine, ma un bambino di tre-quattro anni, in piedi. Il bambino è rivestito da una semplice tunica bianca scolpita nella cera e nel legno, ma normalmente la statua è rivestita con sontuosi abiti in stoffa, un vero e proprio manto regale. Nella mano sinistra il bambino regge un globo terrestre sormontato dalla croce (simbolo nei tempi antichi del potere imperiale) e con la destra benedice i fedeli. Infine, sul capo porta una ricca corona. Si tratta di una rappresentazione idealizzata di Gesù (che durante la sua infanzia ovviamente non indossò mai abiti regali né corone), rappresentato come re e Signore del mondo. Una profonda rappresentazione del mistero dell’incarnazione: Dio che si fa vero uomo, anzi, addirittura bambino, ma nello stesso tempo è vero Dio e Signore di tutto il creato e tiene nelle sue mani i destini del mondo.
DAVANTI AL BAMBINO
Nel santuario di Praga la statua è perennemente esposta in un altare laterale a metà della navata, sulla destra. Custodita in una teca di cristallo e circondata da ricche decorazioni barocche, la statua viene cambiata d’abito diverse volte all’anno. È a disposizione un manto differente per ciascuno dei periodi liturgici (bianco, rosso, viola e verde) e per speciali celebrazioni (oro per le feste solenni, rosa per le domeniche d’Avvento e Quaresima, blu per le celebrazioni mariane). Attualmente Gesù Bambino indossa la corona donatagli da papa Benedetto XVI nel corso della sua visita a Praga nel 2009.
Molti devoti inviano al santuario doni e abiti per il bambinello. I più pregiati sono in mostra nel museo attiguo. Sul sito ufficiale (www.pragjesu.cz) si possono inviare richieste di preghiere. E «ne arrivano davvero tante da ogni parte del mondo», assicurano i frati.
LA VERGINE DELLA VITTORIA
Interessante è anche la storia della stessa chiesa, originariamente costruita non come edificio sacro cattolico, ma come luogo di culto luterano dedicato alla Santa Trinità. Dopo la battaglia della Montagna bianca (lo scontro del 1620 che nel corso della Guerra dei trent’anni permise alle truppe cattoliche di entrare in possesso di Praga), la chiesa fu affidata ai Carmelitani e fu dedicata alla Vergine “della vittoria” e a sant’Antonio di Padova. Progettata originariamente dall’architetto italiano Giovanni Maria Filippi intorno al 1610, fu radicalmente trasformata dai Carmelitani tra il 1636-1644 ed è la prima chiesa decorata a Praga in stile barocco, seppure con parti in stile rinascimentale.
PELLEGRINI DA TUTTO IL MONDO
Dopo la caduta del regime comunista cecoslovacco e con la nascita della Repubblica Ceca, da oltre 25 anni sono ripresi i pellegrinaggi al santuario, che comunque non si erano mai del tutto interrotti, soprattutto dai Paesi di lingua spagnola. Oggi i visitatori arrivano da ogni angolo del pianeta, come testimoniano le Messe che si celebrano la domenica non solo in ceco ma anche in italiano, inglese, francese e spagnolo. Particolarmente solenni, naturalmente, sono le celebrazioni natalizie.
La devozione al Gesù Bambino di Praga è particolarmente diffusa in ambito carmelitano. Santa Teresina di Lisieux ne fu influenzata nelle sue meditazioni sull’infanzia spirituale e un’altra grande santa carmelitana, Teresa Benedetta della Croce (al secolo Edith Stein), la filosofa ebrea convertitasi al cattolicesimo e morta ad Auschwitz nel 1942, nel 1932 scrisse una meditazione natalizia su «incarnazione e umanità». La santa ricorda che il Divino Bambino «porta la pace sulla terra» ma «il mistero dell’incarnazione e il mistero del male sono strettamente uniti» e il Natale ha già in sé «la via del Golgota». E così prega il Signore della storia perché soccorra l’umanità nelle necessità materiali e spirituali e la liberi dal male. Ciò che fanno ogni giorno i pellegrini a Praga davanti a Gesù Bambino.
LA PREGHIERA AL GESÙ BAMBINO DI PRAGA
«O Gesù, che hai voluto farti bambino, mi avvicino a te con fiducia. Credo che il tuo amore premuroso prevenga ogni mia necessità, e anche per l‘intercessione della tua santa Madre, tu possa veramente venire incontro a ogni mia necessità, spirituale e materiale, se ti prego secondo la tua volontà. Ti amo con tutto il cuore e con tutte le forze del mio animo. Ti chiedo perdono se la mia debolezza mi induce al peccato. Ripeto con il tuo Vangelo: “Signore, se tu vuoi puoi guarirmi“. A te lascio decidere il come e il quando. Sono disposto anche ad accettare la sofferenza, se questa è la tua volontà, ma aiutami a non indurirmi in essa, rendendola infruttuosa. Aiutami a essere servitore fedele, e ad amare, per amor tuo il mio prossimo come me stesso. Bambino onnipotente, ti prego di assistermi in questo momento nella mia attuale circostanza (qui si può esprimere).Donami la grazia di rimanere in te, di essere posseduto e possederti interamente, con i tuoi genitori, Maria e Giuseppe, nella lode eterna dei tuoi celesti servitori.
GESÙ BAMBINO ANCHE IN LIGURIA
Al Gesù Bambino di Praga è dedicato anche un santuario in Italia che si trova ad Arenzano, alle porte di Genova, retto dai padri Carmelitani scalzi. La chiesa di Arenzano sorse a fine Ottocento e una prima immagine di Gesù Bambino vi fu collocata nel 1900, sostituita due anni dopo da una riproduzione del Bambino di Praga donata dalla marchesa Delfina Gavotti di Savona. La statua fu poi incoronata nel 1924 dal cardinale Merry del Val su mandato di papa Pio XI. L’attuale basilica fu consacrata nel 1928 ed è stata ampliata negli anni Sessanta. Oggi è uno dei santuari più frequentati della Liguria, meta di pellegrinaggi un po’ da tutt’Italia. Importante anche il vicino seminario dei Carmelitani. Nei sotterranei del complesso di Arenzano, in una grotta artificiale, è conservato un presepio artistico in ceramica, opera dello scultore Eliseo Salino di Albisola. Dopo la caduta del comunismo in Cecoslovacchia il santuario di Arenzano ha potuto instaurare un gemellaggio, fino a quel momento impossibile, con il santuario di Praga e oggi i rapporti proseguono proficui. Info: www.gesubambino.org.
ORGANIZZARE LA VISITA
La statuetta del Gesù Bambino di Praga si trova nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, in via Karmelitská 9, nel quartiere Malá Strana della capitale ceca, non lontano dal celebre Ponte San Carlo. Si raggiunge in tram con le linee 12, 15, 20, 22, 23, fermata “Hellichova”. Per informazioni: tel. +420.257 533.646, mail@pragjesu.cz. I gruppi possono prenotare la celebrazione della Messa contattando: tel. +420.257.534.144 skupiny@pragjesu.cz.
ORARI E CELEBRAZIONI
Il santuario è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19. La domenica fino alle 20. L’ingresso è gratuito ma le visite sono sospese durante le celebrazioni (verificare gli orari sul sito www.pragjesu.cz). La domenica nel santuario si celebra anche una Messa in italiano, alle ore 18.
MUSEO
Accanto alla chiesa si può visitare il Museo del santuario, aperto dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 17 e la domenica dalle 13 alle 18.
Testo di Paolo Rappellino