N. 6 - 2017 5 febbraio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’uomo ragno si è innamorato di Gesù: ecco come è successo

Lo confessa Andrew Garfield, che ha interpretato il supereroe al cinema. È una delle tante belle storie che raccontiamo su…

Blessing Okoedion

Il mio riscatto da una vita infernale

Vittima di tratta, la donna ha ritrovato serenità e dignità grazie a suor Rita Giaretta: «A Casa Rut ho riacquistato speranza…

Fratel Cosimo

Il mistico dello Scoglio che consola con l’ascolto

«Trasforma questa valle in un centro di spiritualità»: è il compito che la Madonna affida nel 1968 a un giovane contadino…

Andrew Garfield

L’attore che si è innamorato di Gesù

Per interpretare il gesuita protagonista di Silence ha fatto gli esercizi spirituali. Una sorpresa inaspettata gli ha aperto…

Santuario di San Girolamo Emiliani

Nell’eremo del padre degli orfani

Il patrono della gioventù abbandonata trascorse a Somasca, tra Bergamo e Lecco, gli ultimi anni della sua missione vivendo…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Il passo indietro che ci fa andare avanti

Quattro anni fa la rinuncia di Benedetto XVI: non un segno di resa, ma, al contrario, coscienza dei propri limiti. E fiducia…

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’uomo ragno si è innamorato di Gesù: ecco come è successo

Lo confessa Andrew Garfield, che ha interpretato il supereroe al cinema. È una delle tante belle storie che raccontiamo su Credere, “ristampa” della buona notizia del Vangelo

 

Cari amici lettori, spero che mi perdonerete il titolo a effetto. Ma la tentazione era troppo forte dopo aver letto l’intervista al giovane attore Andrew Garfield che, qualche anno fa, ha indossato i panni del supereroe in calzamaglia rossa. Trovate un assaggio dell’intervista in questo numero di Credere e il testo completo su Jesus di marzo. Garfield ha confessato di essersi innamorato di Gesù dopo l’esperienza degli esercizi spirituali ignaziani, che aveva fatto per prepararsi all’ultimo film di Martin Scorsese, Silence, dove interpreta appunto un padre gesuita.

Oltre all’intervista a Garfield, in questo numero vi offriamo come sempre tante storie di bene, di speranza, di incoraggiamento. Pur nella drammaticità delle situazioni. Penso alla vicenda di Blessing, alla quale dedichiamo anche la copertina, una ragazza nigeriana vittima della tratta, o al mistico fratel Cosimo, che consola tutti. Penso a Laura Tangorra, alla quale quindici anni fa, mentre era incinta, fu diagnosticata la Sla. Decise di portare a termine la gravidanza e ora la sua bambina, Alice, è «una persona meravigliosa». Laura è bloccata a letto, respira grazie a un polmone esterno, ma dice che si può essere felici anche così, perché «ho capito che la sola cosa che conta nella vita è lo scambio d’amore. Dare e ricevere amore è l’unica possibilità per essere felici, tutto il resto è un di più».

Tutte queste storie dimostrano quello che papa Francesco raccomanda ai giornalisti nel messaggio reso noto lo scorso 24 gennaio: «Credo ci sia bisogno di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle “cattive notizie” (guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane)». Non si tratta, spiega, «di promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di scadere in un ottimismo ingenuo». L’invito è, piuttosto a cercare «uno stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni». In breve, Francesco invita a offrire «narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”». La stessa logica che spinge noi di Credere a raccontare tante storie e testimonianze di vita.

C’è a questo proposito una bellissima frase a conclusione del messaggio, che si applica anche ai tanti testimoni della fede che presentiamo sulle nostre pagine: il Vangelo, la Buona Notizia, « è stato “ristampato” in tantissime edizioni nelle vite dei santi, uomini e donne diventati icone dell’amore di Dio».

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