N. 7 - 2019 17 febbraio 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Realizzare un mondo più fraterno è possibile. Cercandolo insieme, senza paura

Le parole del presidente della Comunità di Sant’Egidio sono un invito a guardare con speranza anche verso gli orizzonti più…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Realizzare un mondo più fraterno è possibile. Cercandolo insieme, senza paura

Le parole del presidente della Comunità di Sant’Egidio sono un invito a guardare con speranza anche verso gli orizzonti più scuri della nostra società, ritrovando le ragioni del “noi”

 

Cari amici lettori, sabato scorso 9 febbraio, a Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano, ho partecipato alla Messa per il 51° anniversario della Comunità di Sant’Egidio: una bella esperienza di lode e ringraziamento al Signore, di amicizia e fraternità che voglio condividere. Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha detto nell’omelia, rivolgendosi ai membri della comunità: «Siate in questa amata Chiesa di Roma segno di unità e di comunione con tutti coloro che sentono la passione del Vangelo, non perdete occasione di lavorare con tutta la diocesi come già fate, in una città assetata di solidarietà».

L’invito del cardinale vale anche per noi e per le nostre diocesi: tutti avvertiamo il bisogno di riannodare i fili della comunione, la sete di solidarietà, umana e cristiana. In particolare, nel partecipare a questo anniversario di Sant’Egidio, mi ha colpito la dimensione della positività, della speranza, della rinnovata fiducia nel futuro. Ne abbiamo tutti bisogno, tentati come siamo dal pessimismo, dalla paura, dalla stanchezza e dallo scoraggiamento. Lo ha spiegato bene, nel saluto finale, il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. Le nostre città sono «popolate da molte, troppe solitudini». La risposta è cercare «ogni giorno, umilmente, di consolidare il senso del destino comune che c’è nella famiglia umana, salvezza dall’isolamento e dalle sue tristi conseguenze, via e base della pace e della convivenza». Per realizzarlo serve l’arte del dialogo con tutti, «un parlare vero e pacifico, nutrito di incontri: avvicina, rispetta ed evidenzia quanto è comune».

È l’esperienza vissuta da Sant’Egidio: «In questi anni di incontri, di ascolto e di dialogo con tutti siamo testimoni che esistono energie umane e spirituali per un mondo migliore. Per realizzare un mondo più fraterno. Per far crescere l’amicizia. È una grande speranza con cui guardare anche verso gli orizzonti più scuri della nostra società. È possibile realizzare un mondo più fraterno. Bisogna cercarlo senza paura. E cercarlo insieme, non gli uni contro gli altri, gli uni indifferenti agli altri, ma ritrovando le ragioni profonde del noi». Sono parole davvero belle e necessarie per ritrovare fiducia, per aprire ancora il cuore alla speranza. Non possiamo farlo da soli, individualmente. Lo ha spiegato bene lo stesso Impagliazzo: «Ci aiuta l’amicizia e il sostegno di tanti... Ci aiuta l’amicizia dei più poveri, da cui abbiamo sempre tanto da imparare. Ci aiuta soprattutto il Signore che viene in soccorso alla nostra preghiera e moltiplica i nostri sforzi di bene».

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