N. 8 - 2019 24 febbraio 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Preghiera e digiuno per risvegliare le coscienze contro ogni forma di abuso

L’incontro in Vaticano dei presidenti delle Conferenze episcopali sul tema della protezione dei minori ci riguarda tutti…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Preghiera e digiuno per risvegliare le coscienze contro ogni forma di abuso

L’incontro in Vaticano dei presidenti delle Conferenze episcopali sul tema della protezione dei minori ci riguarda tutti ed è un invito alla conversione sostenuto dalla comune invocazione al Signore

 

Cari amici lettori, il Papa ci ha invitato a pregare per l’incontro che si svolge in Vaticano dal 21 al 24 febbraio sul tema della protezione dei minori nella Chiesa. È stato lo stesso Francesco a convocare i presidenti di tutte le Conferenze episcopali «come atto di forte responsabilità pastorale». Abbiamo già presentato nel numero scorso, con un’intervista alla teologa Karlijn Demasure, il dramma delle decine di migliaia di bambini abusati da preti e religiosi. Ora vorrei semplicemente rilanciare la richiesta di preghiera che il Papa ci ha fatto. La preghiera sincera e continua è potente presso il Padre. E può trasformare il nostro cuore. Pregare aiuta anche a non minimizzare il fenomeno degli abusi, a prenderne coscienza e a non pensare che riguardi solo Paesi diversi dal nostro.

Nella preghiera potremo renderci conto che si intrecciano tre peccati: abuso sessuale, di potere e di coscienza. Lo ha spiegato bene sempre il Papa nella Lettera al popolo di Dio del 20 agosto scorso e nel discorso alla Curia romana per gli auguri di Natale. Tutti noi possiamo esserne coinvolti: quante volte, ad esempio, il potere ci spinge a spadroneggiare sugli altri, umiliandoli. Prima di tutto, allora, ciascuno deve sentirsi coinvolto perché, come ha scritto il Papa citando san Paolo, «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1Corinzi 12,26). Anzi, è proprio dal coinvolgimento di tutto il popolo di Dio, dal far convergere i nostri occhi dove guarda il Signore, che può nascere una vera conversione. «Per questo scopo», scriveva il Papa nella sua Lettera, «invito tutto il santo Popolo fedele di Dio all’esercizio penitenziale della preghiera e del digiuno secondo il comando del Signore, che risveglia la nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del “mai più” verso ogni tipo e forma di abuso». Questo vale in particolare per il clericalismo, che «fomenta e aiuta a perpetuare molti dei mali che oggi denunciamo» ed è favorito «sia dagli stessi sacerdoti sia dai laici».

Un’ultima nota riguarda i mezzi di informazione, a volte accusati di ignorare che la maggior parte degli abusi (più del 95%) non sono commessi dai chierici. Come ha ricordato il Papa, vanno comunque ringraziati «quegli operatori dei media che sono stati onesti e oggettivi e che hanno cercato di smascherare questi lupi e di dare voce alle vittime». Lo scandalo più grande in questa materia, ha aggiunto, è «coprire la verità». Abbiamo bisogno oggi, ha concluso, «di nuovi Natan che aiutino i tanti Davide a svegliarsi da una vita ipocrita e perversa».

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