N. 9 - 2016 28 febbraio 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Dio si è impegnato con noi per mezzo della croce del suo figlio Gesù Cristo

Nel cammino quaresimale siamo invitati a contemplare l’amore gratuito del Signore per vivere la misericordia nella vita di…

Ennio Morricone

«Le parabole sono da Oscar»

Il grande compositore racconta l’intimità della sua fede, dai Rosari recitati con la mamma alla preghiera quotidiana: un’ora…

Joseph Fiennes in Risen

Cerco il senso della vita. Come il soldato romano del mio film

Risorto, sul grande schermo dal 17 marzo, racconta la risurrezione dalla prospettiva di un non credente, il soldato incaricato…

Storia di "Elisa"

Così mi sono salvata dal marciapiede

Lei è una ragazza di 29 anni dell’Est europeo, è stata convinta con l’inganno a emigrare per lavoro e poi è stata violentata…

Ite missa est di Emanuele Fant

Il tram, il cyberspazio e il cardinale

Chiesa e giovani: Due mondi alieni. sappiamo trattare con loro? o Basta convertirci al digitale per raggiungerli?

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Ite missa est di Emanuele Fant

Il tram, il cyberspazio e il cardinale

Chiesa e giovani: Due mondi alieni. sappiamo trattare con loro? o Basta convertirci al digitale per raggiungerli?

Ite missa est 

Ogni cristiano, siamo sinceri, ha la sua critica da fare alla Chiesa (lei, che è mamma, tace, sorride e si carica i frutti discutibili della nostra corta visione). Ci sono quelli che la desidererebbero più sinodale, quelli che non apprezzano la maniera delle vecchine di cantare il Gloria, quelli che hanno dei dubbi circa la funzione aggregativa degli oratori. Adesso che ci conosciamo bene, lettore, posso confidarti quale è la crepa della mia istituzione preferita che vorrei vedere al più presto intonacata: noi non sappiamo trattare con i giovani.

Andavo in tram quando è salito un importante cardinale e due ragazzini gli hanno offerto il loro posto perché si potesse sedere. Lui ha chiesto agli studenti gentili di restargli vicino, per dialogare un po’. Il porporato è un pensatore raffinato, di quelli che voi compratori seriali di Credere sognereste di avere a disposizione anche solo per il tempo di una discesa in ascensore. I giovani non sembravano condividere la nostra stessa passione: ai quesiti dell’eminenza rispondevano a monosillabi, come un liceale al ritorno da scuola, credo siano scesi pure qualche fermata prima. Parevano gridare, coi mugugni: «Tu non c’entri niente con la mia vita (e in particolare ora, che è venerdì sera ed io ho in mente l’aperitivo più che il mio destino ultraterreno)». C’è poco da colpevolizzare: entrambe le parti erano sincere. Ma proprio nella loro verità, erano aliene.

Ci affatichiamo per creare applicazioni di preghiera sui cellulari, digitalizziamo bollettini, ci scambiamo ripetizioni sui nativi digitali; poi loro, sul tram, ci osservano come frutti insipidi di pittoresche tradizioni? Il fascino che emaniamo è all’altezza del rinnovamento grafico dei nostri siti parrocchiali? Prima di affaticarci per masticare un linguaggio simile al loro, abbiamo chiaro che è la Verità senza vestiti a sfondare le barriere?

Allontanandomi dalle rotaie ho pensato che sarei stato meglio condividendo una preoccupazione.

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