N. 10 9 giugno 2013
Una storia di conversione

Ho incontrato Cristo in carcere

Per Cristo nessun luogo e nessuna persona sono troppo lontani per non essere raggiunti dal suo amore. Lo dimostra la storia…

San Giovanni Rotondo, ostensione del santo di Pietrelcina

ORA PADRE PIO SARÀ SEMPRE VISIBILE AI FEDELI

Con una grande cerimonia l’1 giugno è iniziata l’ostensione perenne del frate cappuccino. Il corpo del santo è stato…

Padre Paolo Dall’Oglio

Sentinella della guerra in Siria

Ha vissuto trent’anni in Siria e proprio un anno fa, nel pieno della guerra, è stato espulso dal regime. Sostiene: «La…

Pippo Franco

«VADO A MESSA PER SANTIFICARE LE MIE GIORNATE»

L’attore Pippo Franco parla del suo rapporto con Dio e dell’appuntamento con l’Eucaristia domenicale: «Mi aiuta a…

Nonno mi spieghi

Perché devo andare a Messa?

Nonno, Nonno, io ho capito che la fede in Gesù è importante, però la mamma insiste che io faccia sempre le preghiere e…

Ite, Missa est

Quando è meglio mordersi la lingua

Le volte più pericolose sono quando si comincia con «non è per sparlare, eh...», o anche con il micidiale «non vorrei…

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Intervista a Salvatore Martinez

Decalogo per i nostri tempi

Il Rinnovamento nello Spirito porta i dieci Comandamenti nelle piazze d’Italia.

Salvatore Martinez presenta 10 piazze per 10 comandamenti Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito (foto Christian Gennari - Romano SIciliani).

«Una riflessione esperienziale e creativa sull’attualità del Decalogo». Nell’estrema sintesi di Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito (RnS), è fotografata l’iniziativa Dieci piazze per dieci Comandamenti, che riprende proprio in questi giorni il suo cammino nei principali capoluoghi italiani. Testimoni della fede, personalità dell’arte e della cultura, protagonisti dello spettacolo sono stati coinvolti in festosi incontri nei quali ciascuno apporta il proprio contributo per “rileggere” quelle dieci parole oltre il puro significato letterale del testo.

L’obiettivo, prosegue Martinez, è «avvicinare i Comandamenti agli uomini del nostro tempo, ai loro problemi e alle loro legittime attese, per proporre una piattaforma comune, condivisibile da tutti gli uomini di buona volontà, che riaffermi il primato dell’umano».

Di fatto, spiega il presidente del RnS, «i verbi ebraici del Decalogo non sono imperativi, ma futuri. E poi, pur coniugati al futuro, si declinano nella nostra vita al presente, poiché con essi entriamo nella realtà di Dio, nel realismo della fede, nell’attualità di un amore che non teme confronti e contraffazioni».

Il progetto rivela così un contenuto altamente profetico, in un tempo nel quale «il carisma della fede è oscurato dalla presunzione umana di considerare Dio lontano, assente, al massimo da rendere presente con un “vitello d’oro”, surrogato dell’orgoglio umano, dei desideri senza freno dell’uomo, di una libertà che affrancandosi da Dio si libera anche dell’uomo e della sua dignità intangibile e trascendente».

Di qui, conclude Martinez, un preciso impegno: «Proviamo a riordinare le idee a questa nostra umanità. La gente chiede orientamento e nel Decalogo può trovare non consigli accessori, ma promesse divine, quelle che in Gesù si sono perfettamente compiute nella tridimensionalità dell’amore cristiano: Dio, se stessi e gli altri. L’uomo deve tornare a sintonizzarsi con la volontà di Dio, non percepirla come ostile. E questo avviene riscoprendo che Dio è amore e comprendendo la sua presenza misericordiosa e compassionevole nella storia».

Testo di Saverio Gaeta

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