N. 13 2014 30 marzo 2014
INSIEME - L’editoriale di don Antonio Rizzolo

Un esame di coscienza per radio, tv (e giornali)

Cari amici lettori, papa Francesco continua a scuoterci dal torpore di una vita cristiana stanca e superficiale...

Stefania Grasso

Il coraggio di sperare

Quando suo padre è stato assassinato Stefania aveva 19 anni. Oggi è impegnata con Libera contro le mafie ed è stata proprio…

Suor Cristina

«Canto in tv per dar gloria a Dio»

Con la sua voce suor Cristina Scuccia ha conquistato tutti al talent show di Rai 2 The voice of Italy. «Ho un talento e…

Il mostro di Foligno

«Perdono l’assassino di Lorenzo»

Luciano Paolucci è il papà di uno dei due bambini uccisi a Foligno da Luigi Chiatti tra il 1992 e il 1993. Dopo un percorso…

Monsignor Marzotto

«La via di Pietro e Maddalena»

«Sin dagli inizi della Chiesa il Vangelo è stato diffuso insieme da uomini e donne», dice monsignor Damiano Marzotto,…

Ite, Missa Est

Costanza Miriano: Uomo, riscopri la tua dignità!

Sono seduta in un vagone della metro, due ragazzi parlano fra di loro del loro prof, a occhio e croce sono universitari.…

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Ite, Missa Est

Costanza Miriano: Uomo, riscopri la tua dignità!

Illustrazione di Franco Bellardi

Illustrazione di Franco Bellardi

Costanza MirianoSono seduta in un vagone della metro, due ragazzi parlano fra di loro del loro prof, a occhio e croce sono universitari. A dire la verità, uno parla, l’altro un po’ lo ascolta un po’ smanetta sul telefonino, che è poi l’occupazione prevalente dei passeggeri, soprattutto da quando c’è rete anche sottoterra.

Diversi fissano il vuoto. In questo momento uno solo, nel mio campo visuale, legge. Una cosa però accomuna tutti: la faccia seria. Nessuno, ma proprio nessuno al momento sorride. A dire la verità neanche io, che devo scrivere questo articolo e non mi posso distrarre.

Eppure credo che questo dovrebbe essere il nostro compito in questa terra di missione che sono diventate le nostre città senza cattedrali, le nostre strade senza immagini sacre, le nostre metro senza sorrisi. Portare la buona notizia.

Vorrei dire alla mia vicina di sedile, che sta giocando a briscola col suo cellulare, e al vicino dall’altro lato, l’operario rumeno con le mani crepate che lotta contro il sonno, vorrei dire che noi siamo a immagine di Dio!!! Che siamo di stirpe regale, divina, che noi somigliamo al creatore dell’universo. Siamo sicuri che possiamo essere malinconici, annoiati, demotivati? Tristi sì, va bene, quello può succedere, anche Gesù lo è stato.

Ma annoiati, grigi, no, non possiamo abituarci al miracolo che ci è annunciato dal primo capitolo della Genesi: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza».

Dice Joaquin Navarro Valls, l’uomo che è stato a fianco di Giovanni Paolo II, che il Papa aveva fatto una scelta di fondo dell’anima, la scelta di essere allegro. Perché a questa cosa, o ci credi, o no. E se ci credi, come puoi essere triste? Come è possibile non gioire di essere della stirpe dell’Onnipotente, fatti a sua immagine?

di Costanza Miriano, giornalista e scrittrice

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