N. 2 14 aprile 2013
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Il martirio di Stefano

Santo Stefano: «Fissarono gli occhi su di lui e videro iL suo volto splendere come queLLo di un angelo» (Atti degli apostoli…

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Le storie della Bibbia

Il martirio di Stefano

Lapidato perché ammaestra le genti

Sapiente e pieno di Spirito Santo, per la gente è diventato un maestro. Gli scribi lo invidiano e sobillano il popolo fino a portarlo davanti al sinedrio: mentre si difende, il suo volto diventa radioso.

Testo di Antonella Anghinoni, biblista

Fumetto tratto dalla collana Scoprire la Bibbia,ed. Larousse 1984 – Edizioni Paoline 1987


Fumetto tratto dalla collana Scoprire la Bibbia,ed. Larousse 1984 – Edizioni Paoline 1987


PROTOMARTIRE


Stefano è detto protomartire. In greco "proto" significa primo, in ordine di tempo. Infatti è il primo cristiano a morire per la fede. Le sue ultime parole sono simili a quelle che Gesù pronuncia in croce: «Signore, accogli il mio spirito. Non imputare loro questo peccato». Per lui, come per Gesù, non esistono nemici. Forse Saulo, che assisteva al martirio, è il primo a essere toccato da questa preghiera.


SAPIENZA


Gesù aveva già promesso ai suoi la sapienza: «Io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere», leggiamo in Luca 21,15. E quel che Dio promette mantiene. Il discorso di Stefano è lungo e complesso, pieno di citazioni letterali dell'Antico Testamento, soprattutto di Genesi, Esodo e del Salmo 105, ma ci sono anche citazioni prese dalla tradizione rabbinica, a testimoniare la sua vasta cultura e la precisione della sua dottrina.


TEMPIO


Sulla base della storia di Israele, Stefano dimostra come il Tempio abbia una funzione relativa rispetto al culto di Dio, cosa che gli ebrei contestano, così come avevano fatto con Gesù. Ma Dio non può essere imbrigliato in un solo luogo. È infinitamente più grande di un edificio costruito da mani d'uomo. Non aveva forse detto Gesù alla Samaritana: «Viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre»?


TURARSI LE ORECCHIE


 Gli anziani si rodono dalla rabbia e digrignano i denti alle parole di Stefano. Il livore deforma in bruttezza i loro volti. Si turano le orecchie perché l'uso rabbinico prevedeva questo gesto all'udire parole blasfeme.

Nel libro degli Atti, Stefano entra in scena quando, su richiesta dei Dodici, viene scelto dall'assemblea dei discepoli per il servizio delle mense. In Atti 6,5 è descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo. In Atti 6,8 si dice che fosse pieno di grazia e potenza; più avanti, al versetto 10, si dice che alcuni della sinagoga non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui parlava.

Grazia e potenza, sapienza e spirito: queste le caratteristiche di Stefano. Sono qualità spirituali molto forti. Forse troppo forti, per qualcuno. Infatti gli anziani e gli scribi muovono una sollevazione di popolo, catturano Stefano e lo interrogano davanti al sinedrio. Vogliono eliminare l'uomo che li mette in ombra.

Sembra una storia già vista. Molte le somiglianze tra Stefano e Gesù: entrambi sono accusati da falsi testimoni, entrambi difendono non se stessi ma Dio e poi vengono eliminati. Stefano sarà ricordato per il lungo discorso riportato in Atti 7,2-53 in cui narra la storia della salvezza partendo da Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe, soffermandosi sulla figura di Mosè, citando Davide e Salomone. Discute con sapienza, senza mai perdere di vista Gesù, che evoca continuamente.

Mentre parla, il volto di stefano diventa radioso, bello a guardarsi. È l'amore, è il contatto profondo con Dio che nutre lo spirito e fa il make-up del corpo, rendendolo luminoso, tanto da attrarre lo sguardo degli ascoltatori, che rimangono conquistati. Più Dio entra e più spazza via il male e le opacità dello spirito, più trasforma il corpo in luce.

Quella dello spirito è una bellezza che rende affascinanti e che non sfiorisce, nemmeno a cent'anni. Tutti dovrebbero ricercarla. La preghiera è un'ottima beauty-farm dello spirito. Uomini e donne curano molto la bellezza fisica. Ma verrà loro spontaneo curare anche la bellezza dello spirito?

 

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