Numero 32 - 2015 2 agosto 2015
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Perché bisogna andare a Messa?

Tutte le settimane devo andare a catechismo e quello mi sta bene, perché mi piace e facciamo dei giochi divertenti, ma perché…

Duplica Il personaggio | Giuseppe Perugino

Il pugile che trova forza nella fede

Il giovane casertano, campione italiano agli Assoluti 2014 nei 75 chilogrammi, racconta quanto sia importante per lui la…

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Perché bisogna andare a Messa?

Il primo errore da evitare è pensare che la Messa sia un obbligo da rispettare per mettersi in regola con un Dio severo. Se credi che si tratti di una specie di bonus per evitare un castigo, ti consiglio di rivedere le tue posizioni, perché questa immagine del Signore “castiga matti” ha poco a che fare con il Vangelo. Chiedi al tuo parroco e vedrai che ti chiarirà le idee.

La Messa è il luogo in cui si custodisce la memoria della parola di Dio. Non solo si legge la Bibbia, e in particolare il Vangelo, ma la si attualizza attraverso l’omelia. E il prete non è l’unico a farlo. Quando la comunità è piccola, si può anche vivere l’esperienza della condivisione, cioè ognuno può intervenire e dire in che modo le letture parlano alla propria vita. La Messa è anche il luogo in cui si rivivono i gesti compiuti da Gesù prima della sua morte e si proclama la sua risurrezione.

Pensa all’episodio dei due discepoli di Emmaus: in un primo tempo Gesù ha spiegato loro le Scritture e poi si è fatto riconoscere allo spezzare del pane. Il secondo errore da evitare è andare a Messa come se andassi al cinema, perché rimarresti deluso. La Messa non è uno spettacolo da vedere, ma un’esperienza da vivere. È un appuntamento con Gesù, un momento in cui conosci meglio Dio. È una necessità vitale per un credente, come un pozzo d’acqua fresca in mezzo al deserto. È un’occasione per stare con la tua comunità cristiana, per farti degli amici e vivere delle belle emozioni insieme. Ogni volta puoi scoprire qualcosa di nuovo.

Io, però, mi annoio da morire!

Hai ragione. A volte per un bambino la Messa può risultare noiosa. È per questo che nelle parrocchie, dove è possibile, si fa la differenza fra la Messa della comunità e quella del fanciullo. Quando ci sono dei bambini, occorre rivolgere loro parole e gesti più adeguati all’età. La Chiesa ci ha pensato già da qualche decennio.

Infatti esistono il Messale e il Lezionario per la Messa del fanciullo, in cui le preghiere hanno parole più semplici. Soprattutto la preghiera eucaristica, che normalmente è molto lunga, è stata ripensata in modo da renderla più partecipativa e prevede più risposte da parte dell’assemblea. È bello anche animare alcune parti della liturgia, soprattutto quella della Parola, oppure il momento dell’offertorio. È importante che anche i bambini a Messa si sentano protagonisti, è rispettoso della loro particolare condizione. Ma ci saranno comunque dei momenti in cui, se sei un bambino, farai fatica a capire quello che si dice, perché si userà un linguaggio più adatto agli adulti.

Non è giusto!

Non sono d’accordo con te e ti faccio un esempio. In famiglia, quando c’è un ospite, mamma e papà ti chiedono di rimanere a tavola a pasto terminato, anche quando i discorsi si fanno più complicati e la discussione non ti interessa. Così piano piano trovi il tuo posto nella società dei grandi. Con la grande famiglia della Chiesa è la stessa cosa.

E poi ti do un consiglio: se vuoi che la Messa sia meno noiosa, prenditi qualche impegno. Puoi entrare nel coro, fare il chierichetto, leggere le preghiere dei fedeli e magari scriverne qualcuna di tuo pugno, raccogliere le offerte… Sii protagonista!


Testo Francesca Fabris

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