Numero 32 - 2015 2 agosto 2015
Duplica L'esperienza | Festa della Trasfigurazione

Trasfigurazione, una festa in alta quota

La festa che ricorda l’esperienza del Tabor, celebrata salendo la montagna, è ormai tradizione in diverse località del Trentino.…

Duplica Insieme di don Antonio Rizzolo

Una testimonianza d’amore che disseta l’anima

Cari amici lettori, anche in questo numero abbiamo raccolto tante belle storie di fede, che ci incoraggiano nel nostro cammino…

Duplica La storia di copertina | Francuccio Gesualdi

«La nuova economia dipende dalle nostre scelte»

Il fondatore del consumo critico in Italia racconta da dove nasce il suo impegno per una società più equa. Dall’infanzia…

Duplica La storia

Lorenzo Belluscio, il broker cantante che agli affari preferisce il Signore

Laurea di Economia in tasca, il giovane ha capito che la sua strada è cantare l’amore di Dio. E in questa avventura ha coinvolto…

Duplica I figli ci chiedono...

Perché bisogna andare a Messa?

Tutte le settimane devo andare a catechismo e quello mi sta bene, perché mi piace e facciamo dei giochi divertenti, ma perché…

Duplica Il personaggio | Giuseppe Perugino

Il pugile che trova forza nella fede

Il giovane casertano, campione italiano agli Assoluti 2014 nei 75 chilogrammi, racconta quanto sia importante per lui la…

Per una lettura completa...

Duplica Insieme di don Antonio Rizzolo

Una testimonianza d’amore che disseta l’anima

Cari amici lettori, anche in questo numero abbiamo raccolto tante belle storie di fede, che ci incoraggiano nel nostro cammino di vita cristiana e ci inducono a riflettere sulle nostre scelte quotidiane, per capire se sono conformi al Vangelo. Vi confesso che mi emoziona e mi commuove sempre scoprire quanto bene c’è nel mondo, di quanta bontà sia capace il cuore umano, nonostante tutto.

In questi giorni mi ha molto colpito la vicenda dell’omicidio di Maria Luisa Fassi, tabaccaia di Asti uccisa a coltellate il 4 luglio scorso. Per vicinanza territoriale, se ne è occupato anche il giornale diocesano che dirigo, Gazzetta d’Alba, ma la storia è salita alla ribalta nazionale. Pochi giorni fa è stato arrestato l’assassino, che si è rivelato essere un uomo comune, sposato e con tre figli, tra cui una bambina di 11 affetta da una rara malattia genetica. Era disperato perché pieno di debiti, senza soldi per comprare le medicine e da mangiare ai suoi figli. Questo non giustifica il brutale omicidio. Tanto più che è emerso che l’uomo aveva sperperato un patrimonio al videopoker. Da qui nasce una prima riflessione sulla responsabilità di coloro che, a vari livelli, favoriscono il gioco d’azzardo, rovinando intere famiglie, fino a far emergere il lato oscuro che c’è in ognuno di noi. Mi appello, perciò, a chi è caduto nel vizio del gioco: fermatevi prima che sia tardi, lasciatevi aiutare.

Quello che però mi ha commosso è la reazione dei genitori della donna uccisa. «I figli di quell’uomo mi fanno tanta pena», ha detto il padre. La famiglia non vuole sbandierare il bene che intende fare ma, come ha testimoniato il parroco, «è aperta al perdono, non nutre nessun sentimento di vendetta, proprio come vorrebbe Maria Luisa che è stata ed è una cristiana tutta di un pezzo». Un esempio che colpisce al cuore e fa bene all’anima. E non è casuale, ma deriva da una fede profonda, trasmessa dai coniugi Fassi ai figli e ai nipoti.

Agnese, figlia diciannovenne di Maria Luisa, la donna uccisa, è partita per un ritiro di preghiera nel santuario di Oropa; Giacomo, il primogenito, appena laureato aveva scelto di dedicare parte delle vacanze estive a una Ong in Africa. La stessa Maria Luisa aveva da poco confidato alla sorella Maura di aver scoperto un posto meraviglioso in cui pregare, un santuario degli Oblati di San Giuseppe. «Devi assolutamente venire», le aveva detto, «c’è un profumo meraviglioso di fiori e una pace che disseta l’anima». Pur nella tragedia che ha coinvolto più di una famiglia, c’è in questa testimonianza il profumo meraviglioso della fede in Cristo, che disseta anche le nostre anime.

Archivio

Vai