Credere n.5 - 5 maggio 2013
Pregando con il parroco del mondo
Ogni giorno il Pontefice celebra la Messa a Santa Marta con operai, impiegati del Vaticano e alcuni amici. Nelle omelie una…
L'angelo dei bambini
Domenica 5 maggio si celebra la XVII Giornata dei bambini vittime della violenza e della pedofilia. Don Fortunato Di Noto,…
Devozioni popolari oltre il folclore
Parla monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, autore di un recente richiamo alle confraternite: «La religiosità …
Come fa Gesù a sentirmi in cielo?
Gesù riesce ad ascoltarmi anche se il cielo è lontanissimo?
Paolo Deriso ad Atene
L'apostolo si adopera per diffondere la Buona Novella predicando nelle piazze. I filosofi lo invitano a parlare in consiglio,…
Preghiera e rivoluzione
Inizia il mese mariano: gli scrittori alle prese con la novità dei messaggi testimoniati dalla Madonna.
Il ritratto
L'angelo dei bambini
il cacciatore di orchi
Don Fortunato Di Noto è nato ad Avola (Siracusa) nel 1963. È sacerdote della diocesi di Noto dal 1991. Ha fondato l'associazione Meter che si occupa di lotta alla pedofilia, soprattutto su internet. È docente del modulo "Pedofilia e abusi sessuali" all'Istituto superiore di Bioetica presso la Facoltà teologica di Messina. È parroco della Madonna del Carmine ad Avola. Numero verde per richieste d'aiuto: 800.455.270.
Da oltre vent'anni ha fatto della lotta alla violenza sui bambini la sua missione. L'hanno definita una «diaconia per l'infanzia». Don Fortunato Di Noto è fondatore e animatore dell'associazione Meter. Dalla sede siciliana della sua organizzazione è schierato in prima linea contro gli abusi e lo sfruttamento dei più piccoli: con i suoi collaboratori e volontari ha aiutato oltre mille vittime di pedofilia e nel solo 2012 ha scovato e denunciato 80mila siti con bambini protagonisti di pornografia e violenza. Domenica 5 maggio sarà in piazza San Pietro, con i volontari dell'associazione, per concludere la celebrazione della XVII Giornata dei bambini vittime di violenza, partecipando al Regina Caeli del Papa. Contemporaneamente è stato proposto a tutte le parrocchie d'Italia di ricordare l'iniziativa con una preghiera dei fedeli durante le Messe. Fisico imponente, barba brizzolata, occhiali tondi, don Fortunato Di Noto è parroco della Madonna del Carmine ad Avola, in provincia di Siracusa. È stato proprio con l'inizio del ministero in quel quartiere di periferia che il sacerdote ha scelto di dedicarsi alla difesa dell'infanzia, un'intuizione già sbocciata durante l'adolescenza. Ricorda: «Frequentavo la parrocchia e Gioventù studentesca di Comunione e Liberazione: avevo conosciuto don Luigi Giussani. In quegli anni andavo negli orfanotrofi per volontariato e ho visto in faccia la sofferenza dei ragazzi. Mi domandavo: "Perché io ho una famiglia e loro no?". Penso sia stata una grazia: lì il mio sguardo è entrato nelle pieghe della sofferenza dei bambini. Questa sensibilità è cresciuta ed è diventata un carisma».
Poi è arrivato l'incontro, uno shock, con i primissimi casi di pornografia pedofila nel mondo dei computer, quando ancora internet nemmeno esisteva. «Nel 1989, con un collegamento rudimentale, vidi le prime immagini pedopornografiche. immagini che mi indignarono, mi spinsero a combattere. Molti nemmeno ci credevano. Mi dissi: "Devo dare voce a chi mi guarda da quelle foto"». Missione che don Fortunato inizia fattivamente dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1991 e assegnato alla parrocchia di Avola. Racconta ancora: «Raccoglievo le confessioni dei ragazzini: capitava ci fossero racconti di violenza. Poi avvenne anche il suicidio di Tano, un ragazzino di 13 anni: le ragioni di quel gesto non sono state mai scoperte. In quello stesso periodo nascevano in alcuni Paesi d'Europa dei movimenti d'opinione che volevano legittimare la pedofilia. decisi con l'intera comunità di dedicare un'attenzione speciale a una nuova pastorale dei più piccoli. e alla loro difesa». Nasce Meter: «Non un progetto pensato a tavolino, ma espressione di fede di una comunità cristiana. Siamo stati i primi in Europa a occuparci di pedofilia on line. Un fatto profetico che il Signore abbia fatto nascere tutto questo in una piccola comunità ». Così è andata per la Giornata dei bambini vittime di violenza: «Prima la celebravamo in parrocchia, poi a livello siciliano, poi anche in altre parti d'Italia e d'Europa. Infine Benedetto XVI in occasione della Giornata ci inviava i suoi messaggi… La sensibilità su questi temi è diventata patrimonio comune: nella Chiesa e anche fuori».
La Chiesa, appunto. Da alcuni anni è nell'occhio del ciclone per le accuse verso alcuni suoi esponenti che hanno insabbiato casi di pedofilia. Don Fortunato non minimizza e avverte: «Quello non è il vero volto della Chiesa. La Chiesa annuncia la verità , non può nascondere il male. Giusto chiedere misericordia per i colpevoli, ma serve anche giustizia. Il nostro compito è stare dalla parte delle vittime, dei piccoli, dei deboli, degli schiavi, dei sottomessi al potere. che miei confratelli compiano atti del genere mi fa molto soffrire. E che questo si nasconda o più spesso si sottavaluti è causa di ulteriore sofferenza; anche se oggi succede molto meno. ma dovremmo anche avere il coraggio di dire quello che la chiesa compie contro la pedofilia: ci sono milioni di persone che attuano il bene. Altro che la "multinazionale della pedofilia"». Don Fortunato divide le proprie giornate tra la parrocchia e l'associazione. Una realtà che conta 500 volontari, 80 punti di riferimento sparsi nella penisola e anche all'estero. Il monitoraggio della rete è una delle attività che ha reso famosa Meter. «Grazie a protocolli stabiliti con la Polizia postale segnaliamo i siti visibili e nascosti con contenuti pedofili». Ma l'associazione si occupa anche di prevenzione: «Facciamo corsi in tutt'Italia per insegnanti, sacerdoti e studenti. Le tecnologie sono sempre più presenti nella vita dei minori: occorre aiutarli a usarle in modo sicuro. Serve impegno educativo. La rete non è solo il mondo degli orchi». E naturalmente non manca l'impegno a sostegno delle vittime: tramite il numero verde, l'accompagnamento psicologico. E più di recente anche con la Casa Meter che offre ospitalità temporanea ai minori. Un percorso, spiega don Fortunato, «dall'abuso alla risurrezione».
Testo di Paolo Rappellino
Foto di Giovanni Castel