N. 6 12 maggio 2013
Gilberto Borghi: il libro

Un Dio inutile, ossia gratuito

«Un Dio inutile»: è il titolo del libro nel quale il professor Gilberto Borghi raccoglie alcuni dei post che ha pubblicato…

Il testimone

Che guaio, ho conosciuto don Pablo

A dirlo è Juan Manuel Cotelo, regista del film L’ultima cima, dedicato al sacerdote spagnolo morto in montagna a 42 anni.…

La storia

Mamma Zaira e i suoi 30 figli

Oggi ha 85 anni, ma fin da giovane, a Nomadelfia, ha preso con sé bambini orfani e senza famiglia. Nella sua vita maternità…

Intervista

Nel mondo digitale da testimoni

Il 12 maggio si celebra la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana,…

Nonno, mi spieghi...

PERCHÉ GESÙ STAVA CON I PECCATORI?

"Nonno, ma perché Gesù, che è il più buono tra i buoni, stava sempre in mezzo ai peccatori?"

La lettera e lo spirito

A MISURA D’UOMO

Il 12 maggio è l’Ascensione: Gesù torna in cielo con il suo corpo. Attenzione a una fede astratta e alle false spiritualità...

Per una lettura completa...

Nonno, mi spieghi...

PERCHÉ GESÙ STAVA CON I PECCATORI?

Perché non vedo Dio?

Nonno, ma perché Gesù, che è il più buono tra i buoni, stava sempre in mezzo ai peccatori?

Questa cosa proprio non mi torna… E meno male, mi vien subito da dire! Hai mai pensato al fatto che noi ci sentiamo sempre buoni, bravi, forti, e che i peccatori e i cattivi sono sempre gli altri, ai nostri occhi? È una tendenza che in tanti anni di vita ho riscontrato in quasi tutti. I Vangeli delle domeniche di Pasqua, invece, ci mostrano un’altra realtà.

I peccatori, quelli che rinnegano Gesù, che non riescono a seguirlo perché sono deboli, che lo tradiscono e lo abbandonano, sono quelli più vicini  a lui. Sono i suoi discepoli. Ma la buona notizia che la Pasqua ci annuncia non sta nei meriti o nella coerenza morale dei seguaci di Gesù, quanto nel fatto che Gesù è vivo, che è presente, e ritorna sempre da quei poveri peccatori!

La grande notizia è che la Chiesa è di Cristo, è lui che la sostiene e continua  a edificarla. Questa è l’unica vera buona notizia di Pasqua.

 

Gesù chiama a sé Zaccheo, pubblicano e peccatore.

 

Però, nonno, a scuola tanti miei compagni, e anche alcune maestre, parlano male della Chiesa e dei preti. Che cosa gli posso rispondere?

Mi vengono in mente due immagini che rendono bene l’idea, e che potresti comunicare a chi ti parla male della Chiesa. La prima immagine è quella della mamma. I figli sono quelli che conoscono meglio tutte le caratteristiche buone e belle della loro mamma.

Allo stesso tempo però, standole molto vicino, conoscono a menadito anche tutti i suoi difetti, le sue difficoltà. Però la mamma è sempre la mamma, e non si mette in discussione. Pensa che anche in carcere, tra i carcerati, guai a chi tocca la mamma! Può anche essere stata una madre pessima, ma nessuno la deve toccare. Mai. Questo paragone è importantissimo per capire il nostro rapporto con la Chiesa: è una mamma per noi, oppure è una semplice associazione, come il club di calcio, la piscina o i gruppi del doposcuola?  Magari in chiesa ci vai volentieri perché all’oratorio hai tanti amici, ma è davvero tutto qui? No. C’è molto di più. Forse chi ne parla male lo fa perché non  la conosce, non la ama, o non si rende conto dei doni smisurati che la Chiesa ci ha fatto. Con il Battesimo e tutti gli altri sacramenti, la Chiesa come una madre ci nutre, rendendoci capaci di amare e di vivere una vita piena, gioiosa, grande, e un domani la vita eterna insieme con Gesù. Tutto questo non ha prezzo, e va amato e custodito a prescindere dalle “smagliature” e dalle “rughe” che singoli uomini di Chiesa possono avere.

La seconda immagine che aiuta a capire meglio cos’è la Chiesa è quella della luna. Neil Armstrong, l’astronauta americano che il 20 luglio 1969 mise per primo un piede sul nostro satellite, si trovò davanti semplicemente una distesa di polvere e sassi. Eppure quel grosso  e polveroso sasso grigio, quando riflette  il sole, è capace di dare luce alle notti più buie. Quando c’è la luna piena in cielo, c’è un chiarore notturno meraviglioso, che rende possibile vedere, orientarsi  e camminare. La Chiesa è un po’ così. Se la guardi troppo da vicino vedrai solamente polvere e sassi, ma se  la guardi dalla giusta distanza e vedi  il sole che la illumina, questa luna  è capace di indicarti la via.
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Testo di padre Maurizio Botta, don Andrea Lonardo, Alessandro Franchi, Ufficio catechistico diocesi di Roma Disegni Plum

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