Credere n.9 - 02/06/2013
IO BUDDISTA FOLGORATA DA GESÙ
Cambogiana, durante il regime di Pol Pot è finita ai lavori forzati. Il padre, il marito e due fratelli sono stati fucilati.…
IL SANTISSIMO IN FABBRICA
Chiacchierando durante la pausa,alcuni operai scoprono il desiderio di condividere la fede nel quotidiano. Succede in un’industria…
Le pene dell’inferno
Don Gabriele, abbiamo già parlato la scorsa settimana del purgatorio. L’inferno invece, di cui si parla così poco, cos’è?
Perchè Gesù vuole che lo mangiamo
Nonno, lo so che la Chiesa è la casa di Gesù, che Gesù la ama e che è importante andare sempre a Messa. Ma esistono preti…
RIPARAZIONE AL SACRO CUORE
Era il 1675 quando la suora francese Margherita Maria Alacoque ebbe un’apparizione di Gesù: «Ti chiedo di onorare il…
Nonno mi spieghi
Perchè Gesù vuole che lo mangiamo
Nonno, lo so che la Chiesa è la casa di Gesù, che Gesù la ama e che è importante andare sempre a Messa. Ma esistono preti cattivi?
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Si sente che vuoi davvero bene a Gesù e alla Chiesa, perché al giorno d’oggi c’è un tale odio verso di essa, che la domanda che sento più spesso in giro è: «Ma esistono preti buoni?». Senti che domanda hanno fatto due discepoli di Gesù al loro Maestro: «In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: “Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoâ€. Egli disse loro: “Che cosa volete che io faccia per voi?â€. Gli risposero: “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraâ€Â» (Marco 10,37).
Direi che il Vangelo ci mostra una scena che vale per la Chiesa di sempre. I più vicini, i più intimi a Gesù, Giacomo, e ancor di più Giovanni l’evangelista – legato al Signore da quel rapporto di speciale amicizia, quello che appoggia la testa sul petto di Gesù nell’Ultima Cena – fanno una domanda inaudita: essere uno alla sinistra e uno alla destra di quel Re dei Giudei che era lì con loro. Loro cioè si aspettavano da Gesù la creazione di un regno politico, uno Stato indipendente governato da Gesù, e volevano avere posti di prestigio in questo regno che doveva venire. Gli altri dieci discepoli si indignano profondamente davanti a questa richiesta, e non perché avessero realmente compreso quel Regno dei Cieli di cui parlava il Maestro, quanto piuttosto perché si sentivano sorpassati.
Un episodio, fra i tanti, che ci mostra come la vera bontà non sia propria nemmeno degli intimi al Signore, ma solo di Dio. La buona notizia è che noi possiamo restare sempre vicini al Signore Gesù per diventare buoni. Non c’è mai stata una Chiesa “buona†e “idealeâ€, e una “cattiva†e “malvagiaâ€. C’è sempre stata una Chiesa in cammino, che ha bisogno di Cristo per diventare buona in ogni epoca della storia, anche oggi. Quindi i preti, come tutti i cristiani, se sono uniti a Gesù in modo vivo e vitale diventano buoni, altrimenti, come tutti, restano cattivi. Così dice Gesù.
Nonno, perché Gesù vuole che lo mangiamo?
Bellissima domanda! Tanti adulti se la pongono ma non la esprimono, mentre un bambino ha ancora la freschezza e la spontaneità per chiedere le cose essenziali, senza vergognarsi. Ebbene la risposta è: mangiamo Gesù per guarire. Perché noi siamo tutti malati di cattiveria, siamo malati d’ingratitudine, malati d’ingiustizia, e il nostro medico è Gesù. Lui ha voluto darci addirittura il suo corpo, che è il corpo di Dio, come una medicina da assumere per bocca, per poter guarire da quella spinta verso il basso e verso il male che non riusciamo a contrastare solo con le nostre forze. Solo stando uniti a lui possiamo compiere quello che Gesù spiega nei successivi versetti del Vangelo di Marco: «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Marco 10,43-45). Sembra impossibile, eppure i santi lo hanno fatto, e di santi continuano a essercene tanti! Penso alla mia sposa, tua nonna, a quanto amore e pazienza ha avuto con me, con i nostri cinque figli, e adesso con voi nipotini, e vedo una donna che mi mostra il volto di Gesù. Quando incontriamo un santo sperimentiamo la carezza e la bontà del Signore. Tutti siamo chiamati alla santità , non importa dove e in che modo. L’importante è che ci innamoriamo del Signore e che decidiamo di seguirlo. Tutto il resto lo farà lui.
Testo di padre Maurizio Botta, don Andrea Lonardo, Alessandro Franchi, Ufficio catechistico diocesi di Roma
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