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Era il 1675 quando la suora francese Margherita Maria Alacoque ebbe un’apparizione di Gesù: «Ti chiedo di onorare il…

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Preghiere e devozioni

RIPARAZIONE AL SACRO CUORE

Era il 1675 quando la suora francese Margherita Maria Alacoque ebbe un’apparizione di Gesù: «Ti chiedo di onorare il mio cuore». Nel 1765 Clemente XIII approva la solennità e nel 1856 Pio IX la estende a tutta la Chiesa. 

Il Sacro Cuore, cattegrale di San Salvatore, a Bruges, in Belgio

Il Sacro Cuore, cattedrale di San Salvatore, a Bruges, in Belgio

L’atto di riparazione dà indulgenza plenaria

Durante l’ottava della festa del Corpus Domini del 1675 (fra il 13 e il 20 giugno), la suora francese Margherita Maria Alacoque ebbe un’apparizione di Gesù Cristo che, indicandole con il dito il proprio petto, le disse: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino a esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo amore». Di qui, un preciso desiderio: «Ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari».  Clemente XIII approvò, nel 1765, l’Ufficio e la Messa propria del Sacro Cuore, mentre Pio IX nel 1856 estese a tutta la Chiesa la solennità del Sacro Cuore, stabilendo che si celebrasse il venerdì successivo al Corpus Domini, e nel 1873 approvò la pratica del mese di giugno in onore del Sacro Cuore. Al fedele che recita pubblicamente, nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, l’atto di riparazione viene concessa l’indulgenza plenaria (parziale negli altri giorni).

Gesù dolcissimo,

il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare, con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o che, calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.

E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. E, oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti!

Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua Madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela.

Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l’intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della erseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Testo a cura di Saverio Gaeta

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